Quando il suono diventa rumore

Cari lettori, oggi vi riportiamo un articolo della rivista online dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Torino che affronta la ricerca sulla natura del “rumore” e che potrebbe essere interessante per comprendere anche quella dei suoni a cui i misofonici sono sensibili.

Sukhbinder Kumar, neuroscienziato (http://www.ncl.ac.uk/ion/staff/profile/sukhbinder.kumar) afferma che le ragioni della avversione umana nei confronti di certi rumori andrebbero ricondotte a particolari circuiti neuronali che connettono la corteccia uditiva all’amigdala. Si tratta di rumori con frequenze comprese fra i 2000 e 5000 Hertz (Hz). Kumar e un gruppo di scienziati della Newcastle University si sono posti la domanda sul tipo di rumori che indurrebbe un “rigetto” immediato: ne è nato uno  studio pubblicato sul Journal of Neuroscience. La ricerca che è stata condotta su un gruppo di volontari che hanno “sperimentato” alcuni suoni più o meno fastidiosi. La classifica prevede che siano 1) coltello su una bottiglia 2) forchetta su vetro 3) gesso sulla lavagna 4) righello su una bottiglia 5) unghie sulla lavagna 6) urlo di una donna 7) una smerigliatrice angolare, 8) freni stridenti di una moto, 9) il pianto di un bambino e 10) un trapano elettrico. Gli studi di Kumar, secondo la notizia di Galileo, potrebbero fare luce sulle cause di alcuni disturbi (autismo, iperacusia e misofonia) e valutare possibili terapie. Sul sito dell’ Università inglese è possibile trovare una compilation dei primi 5 rumori più sgradevoli per il cervello umano. Leggi qui: http://www.jneurosci.org/content/32/41/14184.full

(Fonte: http://www.galileonet.it/articles/507d0e18a5717a255a000001)

FONTE DELL’IMMAGINE:
la rete

di Monia De Tommaso

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Misofonici, attenzione allo stress!

Diversi studi parlano della correlazione tra stress e misofonia. Il loro rapporto sembra essere direttamente proporzionale: ovvero all’aumentare lo stress, aumenta anche la misofonia. Dunque bisogna cercare di ridurre lo stress per ridurre anche i sintomi della sensibilità ai suoni. Ma procediamo con ordine:

cos’è lo stress? lo stress è uno sforzo adattativo intrapreso dal nostro organismo ogni qualvolta ci sia un cambiamento a partire da una qualsiasi situazione.
Il nostro corpo reagisce allo stress in generale provocando una cascata ormonale anomala più o meno intensa di diverse sostanze messaggere quali:

  • la serotonina, importantissima per il sonno e per dormire bene in quanto coinvolta nel buon funzionamento del nostro orologio interno;
  • la noradrenalina fondamentale per la forza vitale intrinseca dentro di noi e senza la quale ci sentiremmo tutti stanchi;
  • la dopamina senza la quale non avremmo produzione di endorfine e quindi una regolazione errata del senso del dolore e del piacere.

the key to press when you are frustrated

Gli stati stressanti entro un certo limite sono da ritenersi normali, specialmente in un contesto vitale frenetico e complesso come quello dei nostri tempi. Tuttavia, ognuno di noi vive lo stress in modo diverso e la maggior parte delle volte il corpo e la mente si adattano senza che lo stress venga percepito in modo cosciente.

Generalmente i processi adattativi allo stress avranno un maggior o minor successo in base al bilancio tra le caratteristiche degli eventi (prevedibilità, conoscenza e gravità degli eventi) e le risorse personali (età, tempo di reazione, livello culturale, capacità intellettive, condizioni socio-economiche, personalità) del soggetto coinvolto. Questo è il motivo per cui gli eventi stressanti si ripercuotono in modo diverso da persona a persona. Ogni persona soggettivamente valuta la situazione e l’ambiente circostante in modo da determinare se un fattore di stress è presente o meno e in quale quantità: lo stesso evento non provoca quasi mai la medesima quantità di stress in persone con pensieri, emozioni e comportamenti diversi.

Quali tipologie di persone soffrono maggiormente lo stress?

In generale le personalità che hanno più difficoltà a interagire e gestire lo stress sono quelle persone che hanno una competitività spinta in tutti gli aspetti della vita, una forte propensione al controllo degli eventi e delle persone, un atteggiamento molto aggressivo e un’insofferenza spigliata verso i ritmi e le condizioni altrui.

Queste persone in generale hanno molta tensione muscolare e difficoltà al rilassamento; hanno una ipervigilanza e la volontà assidua di voler fare un illimitato numero di cose in un limitato periodo di tempo. Queste persone hanno una maggiore esposizione allo stress e quindi una maggiore probabilità di soffrire di qualche disturbo psichico o fisico. Le caratteristiche della personalità sopra brevemente descritte sono da ritenersi veri e propri fattori di rischio.

Una persona capace di tenere e mantenere nel tempo una aggressività ridotta, una competitività giusta, una capacità di adattarsi ai bisogni altrui e una tendenza a fare cose proporzionalmente al tempo disponibile avrà un rilassamento generale del corpo anche a livello muscolare, oltre a riuscire maggiormente a fronteggiare qualsiasi tipologia di stress con una minor possibilità di ammalarsi.

Tuttavia bisogna distinguere le due tipologie di stress:

  • eustress: è lo stress positivo, caratterizzato da stimolazioni ambientali costruttive e interessanti come un viaggio stancante ma divertente, una promozione lavorativa con maggiori responsabilità ma anche maggiori soddisfazioni, ecc.
  • distress: è lo stress negativo, caratterizzato da stimolazioni ambientali distruttive e problematiche come un lutto, litigi, disagi, e che sono la causa primaria di scompensi emotivi e fisici. Lo sforzo causato da distress per cercare di cambiare una situazione che non si può cambiare o per adattare il nostro corpo a una condizione non fisiologica e non salutare porta a un interessamento cronico dello stress e quindi alla malattia.

Quando siamo in presenta di uno o più stressors (fattori stressanti), il nostro corpo reagisce a questi secernendo diversi ormoni e stimolando il sistema nervoso simpatico; questo provoca alcuni cambiamenti organici nel nostro organismo:

• aumento del metabolismo
• accelerazione dei battici cardiaci (tachicardia, extrasistoli, dolore nella zona toracica e ipertensione)
• innalzamento della pressione sanguigna
• vasocostrizione cutanea
• aumento della sudorazione (specialmente ai palmi delle mani e alle piante dei piedi)
• disfunzione respiratoria (asma bronchiale, iperventilazione con respiro rapido e superficiale con conseguenze anche posturali)
• afflusso di sangue ai muscoli e aumento del loro tono
• diminuzione delle funzioni digestive (con conseguenti disturbi addominali, cattiva digestione, ecc.)
• inaridimento del cavo orale
• innalzamento dei peli cutanei
• dilatazione delle pupille
• aumento di inquietudine (diminuzione di tono e di energia vitale)
• diminuzione della concentrazione (difficoltà di ascolto, attenzione, di apprendimento e di memoria)
• difficoltà a riposare e insonnia
• aumento di radicali liberi nel corpo (fattore di rischio per le malattie cronico degenerative)

Queste reazioni in molta gente si protraggono per molto tempo favorendo condizioni come l’iperattività: persone che lamentano di non potersi mai rilassare anche dopo aver superato un impegno importante; molte volte si tratta proprio di dipendenza dallo stress, dipendenza dovuta dalle droghe naturali che il corpo produce, le beta endorfine (euforia del corridore).misofonia-e-stressOra andiamo a vedere come capire il nostro livello di stress analizzando da vicino le 5 fasi del distress cronico.

• Cominciamo con una generale stanchezza cronica, sia fisica che mentale che si traduce in una quotidiana difficoltà ad alzarsi la mattina dal letto e in una necessità di bere bevande eccitanti come caffè e tè sia per svegliarsi sia durante tutta la giornata; la stanchezza è particolarmente presente la sera a fine lavoro, accompagnata da un impellente desiderio di sdraiarsi sul letto. Molte persone cadono nella trappola dell’alcol, nell’illusione che qualche bicchierino possa rilassarle. Questa stanchezza continua a crescere di giorno in giorno, anche perché il sonno risulta poco ristoratore.
• La seconda fase mette in crisi i rapporti interpersonali attraverso l’instaurarsi di continui sospetti e diventando ostili verso tutti. Diminuisce l’autocontrollo facendo diventare le persone in questa fase sempre più nervose e scattanti anche per motivi immaginari o comunque di poca rilevanza. Il passo successivo è un progressivo isolamento dalla vita sociale con una graduale diminuzione degli incontri e dei rapporti con altre persone, siano esse amici o parenti. Si tende così a chiudersi in se stessi, vedendo il mondo come un ambiente ostile e ogni difficoltà come insormontabile.
• La terza fase si trascina dietro l’irritabilità che abbiamo visto poco prima, ma questa volta non viene più rivolta verso l’esterno, ma interiorizzata, provocando non poche turbe emotive e problemi a tutto l’organismo. Chi si trova qui è generalmente più insicuro, confuso e difficilmente riesce a prendere una decisione. Inoltre vi è una grande instabilità emotiva caratterizzata da momenti di depressione e momenti di euforia improvvisa; le relazioni crollano ancora più a picco viste l’impossibilità di controllare appieno le proprie emozioni e con esse anche il proprio rendimento lavorativo. In alcuni casi si può perdere il controllo della propria vita pensando che sia governata dal caso e vedendola riempirsi ogni giorno di un senso di insoddisfazione.
• Arrivati a questo punto cominciano a manifestarsi dolori fisici che altro non sono se non campanelli di allarme che il nostro organismo ci invia per metterci al corrente dei problemi che stanno avvenendo dentro di noi a causa della prolungata fase di resistenza allo stress. Abbiamo prima di tutto rigidità al collo e spalle, accompagnati da dolori cervicali anche forti e costanti, al viso e alla zona lombare (con iperlordosi). Si passa poi al serrare le mascelle durante il giorno senza rendersene conto, al bruxismo notturni, tutti sintomi che denominano la necessità da parte del nostro corpo di esternare la tensione interiore; questo punto è importante perché può portare a problemi (o a peggiorarli se già esistenti) alle arcate dentali e all’articolazione temporo mandibolare. Questo provoca conseguenza a livello posturale e ulteriore rigidità alla schiena. Anche i tentativi fatti in casa di riposare forzatamente per più ore durante il weekend svegliandosi tardi risultano vani, e anzi portano alle classiche emicranie dovute dal rilassamento muscolare troppo veloce.
• L’ultima fase del distress cronico è quella più problematica e ovviamente quella più pericolosa. L’esaurimento è la parte più corposa di questo momento caratterizzato da malattie croniche dovute in particolare dall’abbattimento del sistema immunitario come influenza, asma, ipertensione, gastriti e ulcere ecc. In una ricerca del Cold Research Center di Bristol (Gran Bretagna) si è dimostrato che il distress può essere la causa per cui molti ceppi di raffreddore attecchiscono in determinate persone e in altre no.

Dal 9 Aprile 2008 i rischi da stress lavoro correlato sono tutelati una legge che tende alla salvaguardia della salute e del benessere psico-fisico del dipendente.
È veramente importante, se non fondamentale, sapere quando si è stressati e probabilmente ancor di più essere in grado di riconoscere quanto lo si è, fino a che punto ci siamo spinti e abbiamo spinto il nostro corpo a sopportare situazioni che nel tempo, se non vengono prese delle contromisure, ci porteranno a una patologia.

Quando siamo in grado di fare questo, partiamo con un enorme vantaggio: siamo consapevoli della nostra situazione!

ansia-stress

I rimedi più efficaci per combattere lo stress, includono una necessaria prevenzione e non sempre bisogna far ricorso a medicinali; oltre ad un lavoro su se stessi, un’analisi che ognuno di noi dovrebbe fare in modo oggettivo, esistono molti rimedi facili, naturali e per la maggior parte gratuiti, capaci di farvi tornare la serenità che cercate, di aver la possibilità di reagire nel migliore dei modi agli eventi stressanti.

Detto questo, vi ricordiamo che è impossibile eliminare del tutto lo stress dalla nostra vita perché è parte integrante della nostra vita e della nostra evoluzione, ma seguendo alcuni semplici consigli è possibile fronteggiarlo, gestirlo e metabolizzarlo meglio.

  • La prima cosa da fare, quando si è molto stressati, è agire a livello del rilassamento con tecniche inerenti principalmente la respirazione: liberando il diaframma da eventuali blocchi protratti nel tempo permetterete al corpo di funzionare meglio, all’ossigeno di arrivare nelle giuste quantità in tutto il corpo evitando stati di anaerobiosi e di disagio. A questo punto degli esercizi mirati di respirazione vi insegneranno e cambieranno i tempi della vita; ricordiamoci sempre che un respiro affannoso e corto produce un sensazione di affaticamento, di tensione in tutto il corpo, che a lungo andare produce ansia; una respirazione calma, controllata, di diaframma, fatta a pieni polmoni e dal naso vi permette di assaporare la vita in pieno, vi da la sensazione che tutto rallenti, che tutto vada per il verso giusto. Il controllo della respirazione è quindi alla base del controllo delle nostre emozioni e della nostra vita in quanto i polmoni sono organi in diretto e stretto contatto con il cuore: quando siamo agitati e sotto stress il battito cardiaco aumenta di pari passo con la respirazione, se riusciamo a controllare quest’ultima riusciremo a controllare in parte anche il ritmo del cuore e della nostra vita.
  • Il passo successivo è quello di aumentare il volume di acqua bevuto giornalmente: in generale le persone stressate sono anche disidratate e sentono un bisogno molto intenso di acqua, elemento fondamentale per eliminare ogni forma di tossina dal nostro corpo. Lo stress è un grosso produttore di tossine e di radicali liberi e i reni in situazioni stressanti hanno bisogno di un apporto maggiore di acqua per eliminarle in modo più rapido ed efficace possibile.
  • Un’alimentazione corretta riesce ad apportare tutti i nutrienti di cui il corpo ha bisogno nel modo corretto favorendo e mantenendo in questo modo una situazione di omeostasi e di equilibrio tra tutti gli organi del corpo, dando più energia e maggiori possibilità alla persona di fruirne al meglio per affrontare e vincere lo stress di tutti i giorni (un consiglio che vale per tutti è quello di eliminare gli zuccheri semplici per esempio). Fate una colazione abbondante, evitando zuccheri semplici per il picco glicemico troppo alto.
  • L’ambiente in cui si lavora e quello in cui si vive devono essere il più aperti possibile, devono avere sempre aria fresca e ossigenata, con luce solare e non al neon; per quelle persone che stanno sempre sedute al computer è d’obbligo prestare molta attenzione alla postura e alle tempistiche di lavoro: ogni 15 minuti staccate lo sguardo per 5-10 secondi verso un ambiente aperto, ogni 2 ore fate una pausa e una passeggiata di 15 minuti (per legge queste tempistiche devono essere richieste al datore di lavoro).
  • La mattina iniziate la giornata alzandovi una mezz’oretta prima del solito evitando così di cominciare subito di fretta e stressati; utilizzate questo tempo per concedervi una bella doccia con sola acqua fresca, godetevela e sentitevi rigenerati; poi mettetevi davanti allo specchio e cominciate a sorridere e a ridere, fatevi delle smorfie, delle facce buffe: attiverete i muscoli pellicciai e i neuroni specchio che vi metteranno immediatamente di buon umore favorendolo per tutta la giornata.
  • Cercate di ritagliarvi del tempo libero, dedicandovi a un hobby all’aperto, una passeggiata tra gli alberi e in mezzo alla natura, alla luce solare può essere un vero e proprio toccasana in molti casi.
  • La musica è un elemento molto importante per estraniarsi dal mondo e per fare un break dalla vita confusionaria che ci circonda: le proprietà della musica sono ormai certificate e producono reazioni molto positive (tanto dall’aver fatto nascere la musicoterapia); anche il canticchiare spesso la propria canzone preferita è molto d’aiuto per il buon umore.
  • Non poteva mancare l’attività fisica nel nostro elenco di rimedi antistress: se ne parla ormai in ogni salsa, ognuno ha la sua idea sul come apportare i maggiori benefici da una sessione di allenamento in palestra o a casa propria, ma quello su cui tutti sono d’accordo è che una sana attività fisica fa bene e come dicono molti, scarica i nervi. È infatti un’importantissima valvola di sfogo per qualsiasi persona, specialmente se fatta all’aria aperta camminando o correndo e sudando un bel po’. L’attività fisica ha il dono di garantire il benessere e la salute del cuore, ma anche di favorire l’eliminazione delle tossine e della tensione accumulata.

Gli hobby, ma specialmente la musica e l’attività fisica riescono inoltre a liberare le endorfine e le encefaline, delle sostanze speciali prodotte naturalmente dal nostro corpo, salutari, senza controindicazioni, capaci di favorire il benessere e di combattere efficacemente lo stress.

Secondo molti esperti e molti giornali del settore, nella classifica ufficiale stilata riguardo i migliori rimedi per combattere lo stress al primo posto troviamo il massaggio, inteso come trattamento manuale capace di far rilasciare ormoni positivi e di liberare tutta la tensione che lo stress fa accumulare nei muscoli, togliendo peso alle articolazioni e dando respiro a tutto il corpo. Attraverso il massaggio è inoltre possibile eliminare definitivamente le contratture che, oltre a essere considerati fattori debilitanti legati alla struttura in sé, sono anche intesi dalla bioenergetica come degli accumuli di stress, dei congelamenti di tensione che una volta sbloccati portano enormi benefici al corpo e alla mente. Nell’ambito delle terapie manuali e complementari non possiamo non citarvi la riflessologia plantare che in molti casi ne è il massimo esponente, specialmente quando si parla di problematiche inerenti e riguardanti l’organismo in toto: è questo sicuramente il caso dell’eccesso di stress che a causa della cascata ormonale che provoca, può arrivare a compromettere il corretto funzionamento di più di un organo. Il massaggio riflesso è un trattamento piacevole e capace di riequilibrare tutto il corpo, è un aiuto concreto nel controllo delle cascate ormonali, nel liberare endorfine e encefaline e nel governare lo stress accumulato.

Come abbiamo visto i rimedi contro lo stress esistono, alcuni sembrano semplici e a prima vista poco significanti, ma vi garantisco che nella maggior parte dei casi funzionano. Provare per credere.

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FONTI DELLE INFORMAZIONI:
la rete

FONTI DELLE IMMAGINI:
IstitutodiPsicologiaFunzionalediFirenze, Life

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Diventare immuni dai rumori con i precetti di Matsumoto [II parte] suoni intollerabili e lo stress

di Monia De Tommaso

Devono mangiare tranquillamente o mi faranno saltare il pranzo

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La mamma di Cheryl Houghton ha una fobia bizzarra; lei non può sopportare il rumore di altre persone che mangiano.
Cheryl, 30 anni, deve ascoltare un iPod di sommettere il suono del che produce il marito Jeff mentre sgranocchia la sua cena.
Lei ha detto: “Molte persone non mi prendono sul serio quando dico che non sopporto di sentire altri che mangiano o bevono ma in realtà rovina la mia vita”.
“Il solo rumore di qualcuno che ingurgita un bicchiere d’acqua è sufficiente per farmi sudare freddo”.
“Se sto facendo shopping e sento qualcuno sgranocchiare le patatine, devo lasciare il negozio. Andare al cinema è fuori questione”.
“Anche il pensiero di stare lì, circondata da persone che mangiano popcorn, mi terrorizza.”
Andare in vacanza è anche un problema: “In aero devo indossare auricolari altrimenti una persona seduta accanto a me, con un bicchiere di vino mi può mettere in uno stato di terribile angoscia.”

Cheryl, da Helston, Cornwall, crede che la sua fobia sia iniziata all’età di 13 anni.

Ha detto: “Stavo guardando un talk show nel quale, ad un certo momento, una donna ha detto che odiava la gente che sgranocchia rumorosamente le mele”.
“Quella sera, all’ora del tè, fu come se qualcuno mi avesse acceso un udito supersonico. Da allora in poi è stato come se ogni suono che la gente faceva quando mangiava o beveva fosse amplificato”.
Da allora Cheryl ha evitato di essere dove le persone mangiavano. Attualmente è in congedo di maternità dal suo lavoro di ufficiale addetta alle comunicazioni.
Ma quando era in ufficio e i colleghi cominciavano a mangiare e bere, lei doveva lasciare la stanza.

Ha detto: “Ho sempre cercato di nascondere la mia condizione e sento che è colpa mia perciò non vorrei mai dire niente a nessuno”.
“Tuttavia, se ho visto qualcuno aprire un pacchetto di biscotti, vorrei trovare una scusa, andare al gabinetto e tirare lo sciacquone per fare rumore”.
“Ho parlato con il mio medico di famiglia, ma purtroppo, non essendo una malattia di vita o di morte, è difficile che i medici la prendano sul serio”.
“Ho studiato la mia condizione e ho scoperto che è una fobia poco conosciuta, nota come Sindrome delle 4S“.

Due anni fa, Cheryl ha tentato l’ipnosi per curare la sua fobia.

Ha detto: “Ero appena uscita dalla stanza di consultazione quando ho sentito qualcuno sgranocchiare qualcosa e mi sono sentita male. Dunque la terapia non aveva funzionato”.
Lei ammette che Jeff (41 anni), suo marito, è paziente. Ha detto: “Per fortuna lui è rilassato e non si offende”.
“Poichè come i cereali e il pane tostato sono croccanti, non abbiamo mai mangiato la colazione insieme”.
“E lui non la prende personalmente quando, davanti alla mia cena, ascolto musica dal mio iPod”.

L’unica persona che può mangiare davanti a Cheryl è la sua bambina di 5 mesi, Bella, ma teme questo possa cambiare con la sua crescita.

Cheryl ha detto: “Al momento Bella è in fase di svezzamento e consuma alimenti semi liquidi quindi ancora non sgranocchia”.
“Non so se questo cambierà quando metterà i dentini e comincerà a mangiare cibi solidi. Il pensiero di non essere in grado di godere di un pasto con mia figlia è straziante”.
“Spero disperatamente che se riuscirò a far fronte alla deglutizione e sgranocchiamento, sarò sulla strada per superare questo problema”.
“Il mio sogno è quello di riuscire e godere di un pasto in famiglia”.

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FONTE DELLE INFORMAZIONI E DELL’IMMAGINE:
TheSun

di Monia De Tommaso

“Isolata perché non potevo sopportare il suono del respiro di mia figlia”

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Sono una donna di 52 anni e ho soffro di misofonia da quando ne avevo 11. Ieri, ho scoperto di cosa si tratta. Non posso dirvi il sollievo di sapere che non sono sola, anche se, naturalmente, vorrei che nessuno avesse questa condizione.
Da bambina, mia mamma diventava molto arrabbiata se tossivo, tiravo su col naso o cercavo di addormentarmi durante il giorno. Mi è stato detto di non tossire! Credo che questo sia stato l’inizio della mia misofonia. I rapporti sono stati disastrosi, perché non riuscivo a dormire con nessuno a causa del suono della respirazione. Quando è nata mia figlia, sono stata isolata, perché non potevo essere in una stanza con lei, con il suono del suo respiro mentre dormiva. Ho trascorso gli ultimi 25 anni a credere che fossi pazza. Ho una depressione clinica e un disturbo d’ansia. Ho trascorso quasi tutti i giorni da sola nella mia stanza. Mia figlia ora ha 21 anni ed è un angelo. Lei capisce. Lottiamo a modo nostro e siamo molto vicine. Grazie a Dio.

Le cose che mi innescano sono: la masticazione, mangiarsi le unghie, il suono la TV nella stanza vicina, la musica, la respirazione. Ho anche acquisito un ulteriore innesco; ovvero se mia figlia si passa le mani tra i capelli, mi sento lo stesso irritata perché so che poi si metterà le unghie in bocca. Inoltre, non posso sopportare le cose che hanno a che fare con il rumore della luce lampeggiante sul forno e la piccola luce rossa che lampeggia e si spegne sul video. Ultimamente sono stata molto male per la depressione, perché non posso socializzare a causa di questo problema. Preferisco stare da sola piuttosto che sconvolgere la gente con la mia aggressività nei loro confronti. Almeno, ora so di cosa si tratta. Recentemente stavo facendo ricerche sull’ADHD, disturbi della personalità, ecc., in quanto sapevo che c’era qualcosa di diverso in me. In un certo senso la misofonia non è un bene perchè non vi è facile cura.

NB: Il materiale qui pubblicato è già di dominio pubblico o si trova su Misofonia UK. Tutte le informazioni sono state date da persone reali, anche se riportate in forma anonima.

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FONTI DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia UK

FONTI DELLE IMMAGINI:
PIANETA Donna

di Monia De Tommaso