Perché lo stress peggiora la vostra misofonia

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Diciamolo chiaramente, lo stress rende tutto peggiore, ma soprattutto può incrementare notevolmente la gravità delle reazioni misofoniche.
Dunque, perché la misofonia sembra peggiorare molto quando ci si sente stressati?
Quando ci si sente rilassati si ha più tempo e chiarezza mentale per reagire ad essa.
È come se si avesse più tempo per lasciare la stanza … di trovare un modo per bloccare il rumore … o passare a fare qualcos’altro. Più lucidità per razionalizzare e pensare alle diverse opzioni (o  … vie di fuga!)
Ma quando si è già al limite il corpo entra in modalità di allarme rosso e non si ha questo lusso.

Ciò è aggravato dal fatto che ci si sente bloccati in un elevato stato di consapevolezza sensoriale e si inizia a notare tutto intorno a sé. Questo può essere utile se si è in una situazione di alta pressione e si ha la necessità di reagire in fretta alle situazioni… ma non è così facile se si è misofonici e si è già super-sensibili a certi rumori, suoni o movimenti.
Improvvisamente, praticamente, ogni rumore umano ripetitivo diventa un fattore di innesco, e tutto una distrazione.

Noi peggioriamo ulteriormente lo stress anche sollecitandolo inconsciamente con le preoccupandoci degli inneschi misofonici che non si sono ancora verificati!

Un tipo di stress preventivo, generato nella parte posteriore della propria mente dove si è preoccupati di non essere in grado di completare ciò che si sta facendo perché qualcuno o qualcosa si potrebbe scatenare in qualsiasi momento.
Si è effettivamente in iper allerta e iper ascolto dell’ambiente esterno alla ricerca di fattori di innesco.
È un po’ come quando si guarda un film spaventoso e si sta solo aspettando il coltello che brandisce psicopatico una volta saltato fuori dal guardaroba. Si è costantemente sulle spine.

Quando tutto questo accade, si è meno in grado di far fronte agli eventi e a ciò che ci circonda, perché così come lo stress principale, ci si sta anche anticipatamente preoccupando, a livello subconscio, da dove il prossimo innesco misofonico sta per arrivare.

Il suono di innesco spesso può essere come la goccia che fa traboccare il vaso e, quando si verifica, è semplicemente troppo e può mandare in crisi.

I meccanismi di difesa che spesso si sviluppano, sono per allontanarsi dalla situazione ritenuta insopportabile, anche per un breve periodo di tempo, e per concentrarsi interamente su qualcos’altro.

Se si ha molto da fare e si è sotto pressione per le scadenze lavorative, ci si assicura di poter lavorare da casa. Nessun suono o distrazioni. Se ci si trova in una situazione dalla quale non si può sfuggire, allora si va fuori per circa 15 minuti, magari in uno spazio verde, per svagarsi e rilasciare alcune endorfine.

Avete trovato che lo stress peggiori la vostra misofonia? E cosa fate per farvi fronte?

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Allergic to sound

FONTE DELL’IMMAGINE:
la rete

di Monia De Tommaso

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La mia famiglia scherza dicendo che non sono “facilmente irritabile”

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Vi è una condizione riconosciuta e io non sono solo triste e irritabile! È stato affascinante leggere le esperienze personali delle persone. Tanti replicano i miei sentimenti e le reazioni. Si conferma a me e mio marito, che ho la misofonia, anche se nella forma più lieve di quella che alcuni sembrano avere.

Non ricordo quando è cominciata, o in cosa consisteva il fattore scatenante iniziale, ma sembra essersi manifestata in età avanzata. Mio marito sembra essere il principale antagonista innocente, come la mia famiglia. Alcuni dei miei fattori di innesco sono:

• la masticazione della mela (che quasi mi fa impazzire e cerco di mandarlo in un’altra stanza)

• scricchiolio lieve (che sento in macchina)

• il mangiarsi le unghie (quando lui si morde le unghie)

• tosse (quando ha la tosse o raffreddore)

• masticazione dell’insalata croccante

• raschiamento di un coltello contro una forchetta

• Surround / suono al cinema o in tv (suoni periferici inaspettati che mi rovinano completamente la visione o l’ascolto del film)

• altri membri della famiglia che parlano durante la masticazione, o mentre mangiano con la bocca aperta, ecc.

• Fruscio della borsa (mi sento costretta ad afferrarla).

Le mie dita si stringono le une alle altre, stringo i denti e divento quasi completamente concentrata sul prossimo morso della mela, raschiamento delle posate, ecc. Tuttavia io sento una vera e propria rabbia, anche se hanno lasciato la stanza. È sconvolgente per me che coloro che amo così tanto mi possano disturbare in modo irrazionale e provo a non reagire. Mio marito a volte è infastidito dalle mie reazioni, ma nel complesso le accetta, e mi aiuta.

Sono così contenta di vedere non vi è una vera e propria diagnosi per questo; abbiamo sempre pensato che fossi facilmente irritabile.

Non mi sento di aver bisogno di cercare qualsiasi trattamento. Spero che questa auto-diagnosi possa  essere il supporto di cui io e mio marito possiamo aver bisogno per cercare insieme una cura.

Charlotte

 

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
MisophoniaUK

FONTE DELL’IMMAGINE:
la rete

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di Monia De Tommaso

Racconto sincero della sorella di un misofonico

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La misofonia è un disturbo che sicuramente fa soffrire molto tutti coloro che ne soffrono. Oggi vogliamo riportare la testimonianza della sorella di un misofonico, affinchè si possa analizzare questo sindrome anche da un altro punto di vista, quello di chi è vicino a chi ne soffre.

“Mio fratello sta vivendo dolore e agonia da molto tempo, credo da più di 10 anni. Aveva circa 13 anni, forse prima, quando ha iniziato a criticarci per il nostro respiro. Non potevo fare un respiro senza ricevere occhiatacce da lui, e ricordo di aver pensato: “Cosa ?? STO SOLO RESPIRANDO!”. Ero arrabbiata con lui per essere stato così furioso con me. Cosa avrei dovuto fare? Smettere di respirare? Non riuscivo a respirare senza sentire crescere la rabbia dentro di me a causa della sua reazione al mio respiro.
Mi raggelava col suo sguardo come se avessi commesso qualche crimine inaudito, e per il quale dovevo essere punita. Nel tempo, lo stesso è accaduto con i miei genitori, in particolare con nostra mamma, se facevamo qualche rumore che non gli piaceva. Stava peggiorando e risentiti ce l’avevamo tutti con lui.
Ben presto, mio fratello ha iniziato a diventare violento e, ad un certo punto, durante la sua prima adolescenza, sono abbastanza sicura che spingeva mia madre lontano di modo da poter correre in camera sua. Stava diventando violento e nessuno di noi ne capiva il motivo. Ha iniziato a mangiare da solo perchè rendeva a tutti la vita più facile.

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Adesso ha venti anni e, poichè tutti noi stiamo imparando di più su questa condizione, ci comportiamo come meglio possiamo e gli permettiamo di consumare il suo cibo prima di noi, gli facciamo lasciare la camera prima di iniziare a mangiare, ecc. Ci sta lavorando su, so che lui soffre, e spesso ci dice quando lo irritiamo! Di solito lo fa con uno sguardo brutto o battendo i piedi per terra, ma a volte urla.
Dei parenti non capiscono e lo hanno stressato in modo inutile, come ad esempio costringendolo a mangiare con loro. Da allora è stato un dramma familiare. La mia famiglia cammina immediatamente in punta di piedi quando lui è in giro, pianifichiamo i nostri spuntini e pasti, senza la libertà di goderceli e con il timore delle sue ritorsioni. Non sembra un grosso problema (pianificare i pasti e gli spuntini), ma è sorprendentemente. Ogni volta che voglio qualcosa da mangiare, devo verificare dove si trova e se è o non è sicuro.
A volte, quando non è in giro, ci troviamo a consumare furtivamente degli spuntini il più presto possibile; e ciò non va bene per una famiglia che ha legami emotivi con il cibo. Immaginate … una sensazione di ansia e oppressione, e in questo stato girare intorno al cibo; poi sapere di avere un membro della famiglia che dà di matto quando si mangia … e voler mangiare. A volte è un incubo! Mio fratello sarà anche distante da noi quando vogliamo mangiare, però a me fa male saperlo lontanto da noi, nascosto, mentre noi facciamo qualcosa di così naturale. Si perde l’aspetto sociale del pasto.
Ho sentito quello che i malati di misofonia stanno vivendo e mi sento male per questo. Deve essere una cosa orribile da affrontare ogni giorno e avere poco scampo ad eccezione dell’isolamento. Ora che conosco meglio questo disturbo, capisco molto meglio mio fratello, ma ancora non riesco a mandar giù tutte le cose offensive che ha detto e fatto nel corso degli anni. Abbiamo avuto un rapporto piuttosto orribile che solo di recente ha cominciato a migliorare.
Con la comprensione e la conoscenza, noi, come una famiglia (perché questo non è un problema individuale) stiamo cercando di far fronte a questo problema e di trascorrere del tempo insieme nel modo più costruttivo possibile. È dura. Ma, poichè abbiamo sviluppato strategie di difesa con le quali tutti possiamo vivere, ce la faremo. Sono contenta di vedere che non siamo soli”.

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FONTI DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia UK

FONTI DELLE IMMAGINI:
RinascitaSociale, intoscana.it

di Monia De Tommaso