“Vorrei tirare un pugno alle persone che amo di più”

misofonia-sensibilità

Cari lettori, non scoraggiatevi ma lottiamo per trovare una soluzione!
Chiunque voglia raccontare la propria esperienza (anche in anonimato) può contattarci. La vostra testimonianza è importante!

Ho bisogno di aiuto per difendermi meglio dalla misofonia, perché la rabbia che mi vince quando sento masticare o respirare affannosamente è opprimente. Vorrei tirare un pugno alle persone che amo di più perchè per me è molto difficile controllare la rabbia. Sono scoppiata in lacrime più volte, ho dovuto lasciare la stanza, ho anche lasciato una cena con gli amici, perché non potevo gestire i rumori.
I miei familiari sanno che sto soffrendo. Tuttavia, sembrano pensare che stia solo esagerando. Il mio ragazzo pensa che io sia solo pazzo e mi dice costantemente che sto solo sentendo delle cose. Mi dice che potrei “controllarmi se volessi”. Ma non riesco affatto a controllare la mia rabbia e lo trovo sempre più difficile ogni giorno che passa.
I miei sintomi sono iniziati circa 10 anni fa, mentre seduta in chiesa sentivo mio padre respirare pesantemente durante la messa. Le mie orecchie sono diventate sensibili al suono e questo è quando ho notato la mia ossessione e l’odio per certi suoni. Avrei dovuto sedermi in una fila diversa da quella di mio padre solo per allontanarmi da quel suono.
Poi ho frequentato un corso di galateo in cui l’istruttore ha chiesto che nessuno masticare con la bocca aperta. Ho iniziato a notare le persone e le loro abitudini alimentari, ed è quando ho veramente iniziato a sentire la rabbia e l’odio verso le persone che producevano dei suoni che facevano involontariamente.
La mia famiglia ha sentito dire “mastica con la bocca chiusa” durante ogni pasto per anni. Loro sono migliorati ma ancora di tanto in tanto masticano con la bocca aperta.
Recentemente, ho scoperto che non riesco nemmeno a essere intorno a loro quando mangiano cibo croccante.
Vado in una fase di rabbia che mi fa tremare. Io serro i pugni e divento quasi insensibile per tutto il corpo. So che questo suona estremo, ma questo è ciò che accade a me.
Il mio strizzacervelli sembra pensare che io stia solo lottando con problemi di controllo e che voglia solo una strada spianata e che mi irrito quando non la ottengo. Questo è lontano dalla verità perché so che questo sentimento si verifica solo quando sento certi suoni e non quando non ottengo ciò che voglio.
Ho davvero bisogno di aiuto e se qualcuno pensa di conoscere chi potrebbe aiutarmi, per favore fatemelo sapere. Temo di rovinarei rapporti con quelli che amo di più, perché infastiditi dalla mia ossessione.

NB: Il materiale qui pubblicato è già di dominio pubblico o si trova su Misofonia UK. Tutte le informazioni sono state date da persone reali, anche se riportate in forma anonima.

Se vi interessa leggere anche altre testimonianze allora cliccate qui.

FONTI DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia UK

FONTI DELLE IMMAGINI:
FaNews.it

di Monia De Tommaso

Pubblicità

“Isolata perché non potevo sopportare il suono del respiro di mia figlia”

Cari lettori, non scoraggiatevi ma lottiamo per trovare una soluzione!
Chiunque voglia raccontare la propria esperienza (anche in anonimato) può contattarci. La vostra testimonianza è importante!

Sono una donna di 52 anni e ho soffro di misofonia da quando ne avevo 11. Ieri, ho scoperto di cosa si tratta. Non posso dirvi il sollievo di sapere che non sono sola, anche se, naturalmente, vorrei che nessuno avesse questa condizione.
Da bambina, mia mamma diventava molto arrabbiata se tossivo, tiravo su col naso o cercavo di addormentarmi durante il giorno. Mi è stato detto di non tossire! Credo che questo sia stato l’inizio della mia misofonia. I rapporti sono stati disastrosi, perché non riuscivo a dormire con nessuno a causa del suono della respirazione. Quando è nata mia figlia, sono stata isolata, perché non potevo essere in una stanza con lei, con il suono del suo respiro mentre dormiva. Ho trascorso gli ultimi 25 anni a credere che fossi pazza. Ho una depressione clinica e un disturbo d’ansia. Ho trascorso quasi tutti i giorni da sola nella mia stanza. Mia figlia ora ha 21 anni ed è un angelo. Lei capisce. Lottiamo a modo nostro e siamo molto vicine. Grazie a Dio.

Le cose che mi innescano sono: la masticazione, mangiarsi le unghie, il suono la TV nella stanza vicina, la musica, la respirazione. Ho anche acquisito un ulteriore innesco; ovvero se mia figlia si passa le mani tra i capelli, mi sento lo stesso irritata perché so che poi si metterà le unghie in bocca. Inoltre, non posso sopportare le cose che hanno a che fare con il rumore della luce lampeggiante sul forno e la piccola luce rossa che lampeggia e si spegne sul video. Ultimamente sono stata molto male per la depressione, perché non posso socializzare a causa di questo problema. Preferisco stare da sola piuttosto che sconvolgere la gente con la mia aggressività nei loro confronti. Almeno, ora so di cosa si tratta. Recentemente stavo facendo ricerche sull’ADHD, disturbi della personalità, ecc., in quanto sapevo che c’era qualcosa di diverso in me. In un certo senso la misofonia non è un bene perchè non vi è facile cura.

NB: Il materiale qui pubblicato è già di dominio pubblico o si trova su Misofonia UK. Tutte le informazioni sono state date da persone reali, anche se riportate in forma anonima.

Se vi interessa leggere anche altre testimonianze allora cliccate qui.

FONTI DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia UK

FONTI DELLE IMMAGINI:
PIANETA Donna

di Monia De Tommaso

“Aspettavo ansiosamente quel suono”

misofonia-esperienza-personale

Cari lettori, non scoraggiatevi ma lottiamo per trovare una soluzione!
Chiunque voglia raccontare la propria esperienza (anche in anonimato) può contattarci. La vostra testimonianza è importante!

“Mi ricordo la prima volta che dei suoni cominciarono a darmi fastidio. Avevo 10 anni e iniziai a notare una specie di “clic” che i miei genitori facevano con la mandibola quando sbadigliavano. Era preoccupante quell’inferno intorno a me e volevo solo rifuggirlo. Il fastidio è venuto dal nulla, si è attivato così come una luce di accende con un interruttore. Ogni volta che sbadigliavano, ero lì ad aspettare ansiosamente quel suono. E se non lo sentivo, provavo un enorme senso di sollievo.
Se invece lo sentivo allora si innescava la reazione di panico / rabbia. Ho cominciato a sentire un sempre più grande senso di terrore, e la necessità di allontanarmi dal suono ad ogni costo, immaginavo di usare la violenza se non avessi potuto farlo, ecc.

misofonia-conflitto-interioreScoprii presto che imitare il suono portava qualche sollievo, ma era meglio non sentirlo per prima, magari mettendo le dita nelle orecchie. A volte, non avrei voluto arrivare in tempo e provavo quella sensazione terribile. Nel corso del tempo, ho cominciato a essere innescata semplicemente sentendo lo sbadiglio stesso. Con mia madre, sono diventata iper-consapevole del suo respiro in generale; anche se era in un altro lato della stanza. Poi, i suoni alimentari hanno cominciato a darmi fastidio, in particolare quello causato dalla masticazione di cibi croccanti. Mia madre ci ha sempre nutriti bene, quindi abbiamo sempre avuto un sacco di insalata e frutta fresca durante i pasti, e questo era solo il purgatorio. Ho provato a sincronizzare la mia masticazione con quella di mia mamma, ma era impossibile farlo bene al 100% per tutto il tempo. E a volte mi rendevo conto che sapeva cosa stava succedendo, soprattutto quando la stavo imitando, e sembrava prevedibilmente offesa. A volte diventava tutto insopportabile e chiedevo alle persone di mangiare più in silenzio, che avrei finito solo con l’inimicarmeli e in ogni caso non c’era nulla di buono, o dicevo che avevo bisogno di andare al bagno e aspettavo lì fino a quando pensavo che avessero tutti finito.
Mai così spesso, un completo sconosciuto poteva innescarmi. Questo di solito avveniva dopo che ero appena stata innescata da membri della mia famiglia o quando ero particolarmente stanca.
A trent’anni di distanza ho ancora questa condizione. Il numero di persone che mi innescano particolarmente è rimasto basso, grazie a Dio, ma quando lo fanno, lo fanno ad oltranza. L’anno scorso per la prima volta, ho deciso di non passare il Natale con la famiglia, perché aiuto-misofonicisapevo che per me sarebbe stato l’inferno sulla terra. Mi sentivo molto triste, ma ho raggiunto un’età in cui io non sono disposta a mettermi nella posizione di provare quel tipo di angoscia mentale quando non c’è nulla che io possa fare. Si tratta di una strategia di difesa piuttosto rozza, ma necessaria.
Come tutti gli altri, ho pensato d’essere l’unica persona al mondo a sentirsi così. Non posso credere che ci sia voluto così tanto tempo per capire che è una condizione reale. Il fatto è che quando si sente qualcuno parlare delle proprie esperienze, basta sapere che abbiano la stessa cosa che hai tu. Possiamo essere diversi sui dettagli – i suoni scatenanti, i parenti che innescano,il numero dei fattori scatenanti, l’esatta natura della reazione, l’età di esordio, ecc. – ma l’esperienza di fondo è esattamente la stessa. Almeno posso dire che sono più sola. E questo aiuta molto “.

NB: Il materiale qui pubblicato è già di dominio pubblico o si trova su Misofonia UK. Tutte le informazioni sono state date da persone reali, anche se riportate in forma anonima.

Se vi interessa leggere anche altre testimonianze allora cliccate qui.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Misofonia UK

FONTE DELLE IMMAGINI:
misofonia.com

di Monia De Tommaso

La gentile testimonianza di una nostra lettrice misofonica

misofonia-testimonianza

Cari lettori, non scoraggiatevi ma lottiamo per trovare una soluzione!
Chiunque voglia raccontare la propria esperienza (anche in anonimato) può contattarci. La vostra testimonianza è importante!

Qualche giorno fa una nostra gentile lettrice ci ha contattati chiedendo di collaborare con noi raccontandoci la sua preziosa testimonianza da misofonica perchè potesse essere utile a tutti coloro che soffrono di misofonia. Ringraziandola di cuore per questo suo contributo riportiamo le sue parole invitando chiunque si sentisse di fare lo stesso a contattarci.

“Ecco la mia testimonianza: premetto che ho 48 anni, sono misofonia-che-cosa-èun’insegnante di Lettere, sposata da 25 anni con due figli di 23 e 16 anni.
Io ho avuto fin da subito il sospetto di avere un disturbo, ma ho sempre pensato di essere l’unica; ho scoperto l’esistenza della misofonia un mesetto fa circa quando una mia amica di fb ha postato un link sull’argomento, che io ho letto per caso e mi si è aperto un mondo…
I primi sintomi sono apparsi quando avevo circa 8-9 anni nei confronti di mio nonno, del quale non sopportavo soprattutto la respirazione affannosa. Lui si occupava di me quando i miei lavoravano, e io, per liberarmi di lui e conseguentemente del fastidio, mi battevo per la mia indipendenza passando per una bambina ribelle…sono cresciuta, mio nonno è mancato e per qualche anno il problema sembrava risolto finché si è ripresentato nei confronti di mio fratello… fastidio nella respirazione e masticazione… disagio in sua presenza al punto di mangiare nella mia cameretta, passando per una bambina/adolescente bizzarra…siamo cresciuti, lui è andato all’università e tutto si è risolto.

misofonia-sintomi-non-voglio-ascoltareQuando pensavo di esserne fuori per sempre, a 25 anni, incinta di 5 mesi, durante una settimana bianca in compgnia di amici, in una notte insonne il fastidio è ricomparso al persistente russare di mio marito e non mi ha più lasciato… un incubo!! I rumori che mi infastidiscono sono la respirazione, il russare, la masticazione, a volte il fischiare. Provo ansia, rabbia, voglia di insultare (mi reprimo), agitazione, a volte ha una sudorazione, calore, voglia di allontanarmi. Mi chiudo, mi deprimo (le cose vanno peggio se sono stressata e nervosa), rispondo male, sembra che disprezzi la persona, con grandi sensi di colpa per la contraddizione di provare sensazioni negative per persone che amo (nonno, fratello, marito). Mi fa stare meglio mantenere una certa distanza “di sicurezza” a tavola, dormire da sola, mettere la musica di sottofondo.

misofonia-testimonianzaL’unica persona che sa della mia misofonia è mio marito al quale ho fatto anche leggere i vostri link/post ecc; per gli altri familiari sono sempre solo stata “strana”, mentre amici e colleghi non sanno nulla. Vent’anni fa mi sono separata perché pensavo che il mio problema fosse solo la manifestazione fisica di un rifiuto nei confronti di mio marito, ma dopo un anno siamo tornati insieme perché avevo capito che non si trattava di sentimenti ma di altro; ho fatto due anni di psicoterapia, ma inutilmente. Siamo andati avanti per vent’anni finchè l’anno scorso ho deciso di separarmi perché non ce la facevo più, mi ero convinta di nuovo che il mio fosse un rifiuto, ma stavo male e anche stavolta non ce l’abbiamo fatta…. un anno di tira e molla finché ho letto il tuo post e ho capito che i sentimenti non c’entrano…stavo perdendo una persona importantissima della mia vita, ma ti assicuro che non ci capivo più niente, ero confusa, sembrerà strano ma mi sono sentita sollevata. Ho capito finalmente che i miei sospetti erano fondati e soprattutto che non sono sola… ho subito parlato con lui che mi ha dato il suo appoggio…avrei ancora tante cose da dirti ma mi sono dilungata già abbastanza.
Non so se mai guarirò da questa “malattia”, ma aver fatto chiarezza dentro di me sulla dinamiche, aver capito che non ho nessuna colpa né io né la persona in questione e che ci siete voi, per me significa tantissimo. Spero di essere stata utile…”

Se vi interessa leggere anche altre testimonianze allora cliccate qui.

FONTE DELLE IMMAGINI:
Contro la Massoneria e gli Illuminati, LadyO – Perledonne,tradonne, Charity Drops

di Monia De Tommaso

“Sentivo come una scossa elettrica di rabbia …”

misofonia-e-rabbia

Cari lettori, non scoraggiatevi ma lottiamo per trovare una soluzione!
Chiunque voglia raccontare la propria esperienza (anche in anonimato) può contattarci. La vostra testimonianza è importante!

Mi sembra di ricordare di aver iniziato a notare il mio problema con i rumori legati all’alimentazione all’età di circa 9-10 anni. È cominciato con mio padre.
Mi sono ritrovata incapace rabbia-e-misofoniadi stare nella stessa stanza con lui quando stava mangiando, succhiando o masticando qualcosa. Non capivo il mio modo di reagire ai rumori, era strano o inusuale. Tutto quello che sapevo era che dovevo bloccare il suono che mi faceva venire voglia di piangere. Ad ogni schiocco delle sue labbra sentivo come una scossa di rabbia elettrica che mi attraversava.
Mi sono auto-diagnosticata nella seconda metà del 2009. Ero al lavoro. Un collega stava mangiando rumorosamente delle patatine. Sentendomi in difficoltà, digitai in modo casuale su Google qualcosa del tipo “odio per i suoni dell’alimentazione”. Mi sono imbattuta in un articolo sull’iperacusia – che tuttavia non sembrava adattarsi al modo in cui mi sentivo. Poi sulla stessa pagina mi sono imbattuta nella misofonia e mi sono rispecchiata al 100% in ogni racconto personale che ho trovato su internet riguardo questo disturbo. Mi sono sentita contenta di non essere la sola ad essere eccessivamente critica, e che c’erano tante altre persone che avevano provato le mie stesse sensazioni. Dal momento che ho scoperto una diagnosi per questo problema, è stato un po’ più facile da spiegare alla gente.
misofonia-e-rabbiaI cari intorno a me sono in grado di capire e di essere più sensibili a questo proposito. Il mio ragazzo è stato bravo ad affrontare la questione e per fortuna non è un mangiatore rumoroso! Quando siamo fuori e in una situazione in cui è difficile sfuggire a un rumore di attivazione, non ha mai fatto storie se uso i tappi (cosa che faccio spesso) o ascolto musica per non farlo entare. Anzi! Lui mi offre persino le proprie cuffie se dimentico le mie.
Sono ancora in grado di affrontare i rumori alimentari di mio padre e mi sembra di essere più sensibile ad altri rumori come il ticchettio delle penne a scatto, le condutture rumorose, il fruscio degli involucri dei dolci e delle patatine. Inoltre, un altro grande problema per me è ascoltare la musica di altre persone attraverso le loro cuffie o telefoni cellulari quando sono sui mezzi pubblici. Non vedo l’ora di incontrare altri con esperienze simili e di conoscere i loro metodi di trattamento giornaliero dei suoni scatenanti. Al momento, non sono sicura se affronterò il problema con eventuali specialisti o audiologi, poichè sono preoccupata di finire col pagare per un certo tipo di trattamento o di un servizio che non funziona e di sprecare tempo e denaro.

NB: Il materiale qui pubblicato è già di dominio pubblico o si trova su Misofonia UK. Tutte le informazioni sono state date da persone reali, anche se riportate in forma anonima.

Se vi interessa leggere anche altre testimonianze allora cliccate qui.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia UK

FONTE DELLE IMMAGINI:
CavalieridellaLuce, Storiadellamodafemminile

di Monia De Tommaso

La testimonianza di un misofonico

misofonia-testimonianza

Cari lettori, non scoraggiatevi ma lottiamo per trovare una soluzione!
Chiunque voglia raccontare la propria esperienza (anche in anonimato) può contattarci. La vostra testimonianza è importante!

Tutto quello che posso dire è ‘wow’. Dopo 40 anni di questa sconcertante e strana afflizione cercando dalla quale ho cercato di guarire con l’aiuto di medici, consulenti e ipnoterapisti (nessuno dei quali ha avuto risposte o ha capito ciò che stava accadendo) ho scoperto la parola “misofonia”. Non riesco ancora a credere che anche altri abbiano questo strano e condizionante problema.

Sono arrivato ai 40 anni e per far fronte a questo problema ho visto il mio primo terapeuta ai tempi del college. Da allora, ho visto un totale di 7 terapisti: due psichiatri, tre psicologi e due ipnoterapisti. Anche se erano per lo più buoni medici, nessuno di loro ha saputo aiutarmi e nessuno di loro sembrava davvero avere familiarità con questo tipo di problema: non sapevano di casi analoghi e non sembrano avere alcuna conoscenza particolare su come affrontarlo.

Il mio “problema” consiste nel provare gravi irritazioni a particolari rumori e input visivi, anche se usare la parola “grave” è un enorme eufemismo. Queste “irritazioni” mi possono far infuriare in una misura che è difficile da descrivere. È quasi come se un interruttore fosse azionato nel mio cervello. Le irritazioni sono iniziate quando avevo circa 6 anni, con un solo stimolo. Sfortunatamente, nel tempo, lo stimolo è cresciuto per includere molte altre cose che sono vagamente simili allo stimolo iniziale.

misofonia-psicologiaA circa sei anni, incominciò a darmi fastidio il suono che faceva mia madre quando masticava chewingum. Lei era un’accanita consumatrice di chewingum e quasi ogni movimento della sua mandibola produceva uno scoppio delle sue gomme (basta scrivere questo per farmi arrabbiare abbastanza da voler buttare la mia tastiera fuori dalla finestra). Ben presto, non fu solo lo schiocco a darmi infastidito ma anche la semplice vista del suo chewingum, anche se il rumore effettivo dello scoppio produceva in me ancora più rabbia. Provai ad affrontarlo cercando di sopportarlo, evitandolo, lamentandomi con lei di questo fastidio, a cercando di convincerla a buttare la gomma, ma qualunque cosa facessi non era per la stessa rabbia che provavo quando ero esposto a quel suono. Non avrei mai potuto fare progressi. Quando ero esposto a qualcun altro che stava masticando e scoppiando chewingum, se avessi potuto sarei voluto fuggire.

Ora credo che la masticazione e lo scoppio delle chewingum di mia madre è all’origine della mia irritazione. In meno di un anno, questa irritazione crebbe fino a includere i rumori alimentari della mia famiglia (ora penso a tutte le altre irritazioni che si sono sviluppate come secondarie dall’originaria masticazione della gomma).
Odiavo sedermi a tavola con la mia famiglia per i pasti o essere vicino a mio fratello al mattino, quando mangiava i suoi cereali. Facevo i capricci a tavola e venivo così spedito a mangiare nella mia stanza; questo per me era un grande sollievo perché ero lontano da ciò che mi irritava. Quando è diventato evidente per i miei genitori che mandarmi nella mia camera non era una buona soluzione, mi hanno costretto a stare a tavola per i pasti. Questo era terribilmente insopportabile e restavo lì e cercavo di sopportare sentendo per tutto il tempo come se la mia testa stesse per esplodere. In qualche modo mandavo giù la maggior parte dei pasti. Le cose che erano croccanti erano le peggiori: insalata, patatine, verdure crude, carote, ecc.

A poco a poco, il problema si estese. Ben presto, cominciarono a darmi fastidio i rumori respiratori della mia famiglia. Dormire con qualcuno nella stanza, durante la notte al campeggio o in una stanza di motel durante un soggiorno, era terribile.
Poi, non potei più sopportare il tintinnio e rumore che la mia famiglia faceva con i loro cucchiai / coltelli / forchette mentre mangiavano. Per esempio: ero nella mia stanza con la porta chiusa e mio padre in cucina stava mangiando la sua ciotola di cereali e milioni di maledette volte il suo cucchiaio colpiva la ciotola, soprattutto alla fine, quando doveva prendere ogni singola ultima molecola di latte e cereali dalla ciotola.

misofonia-conflitto-interioreEcco un altro strano esempio: mio padre sedeva sempre in salotto o davanti alla TV con le gambe incrociate e la caviglia della gamba incrociata la faceva roteare e roteare e roteare. Non riuscivo a sopportarlo.
La mia reazione, di vivere dove tante cose mi facevano impazzire, era quella di spendere tanto tempo da solo, lontano dalla mia famiglia il più possibile.
A scuola, il numero di elementi che mi davano fastidio “crescevano” lentamente. Ed ecco un’osservazione interessante: l’originale, principale irritazione alla gomma scoppiata di mia madre, che mi faceva infuriare così tanto … se uno sconosciuto scoppiava la sua gomma, produceva un’enorme reazione su di me, mentre se questo sconosciuto faceva qualcosa che era per me era un’irritazione “secondaria”, non mi dava così tanto fastidio. Per esempio, io potevo essere in una caffetteria con gli amici a mangiare e non era un gran problema, soprattutto se c’era un sacco di rumore ambientale; potevo essere con un amico che masticava una gomma, ma senza scoppiarla, e poteva infarstidirmi ma non farmi infuriare; potevo essere in un ristorante con amici e essere OK.

Come sono diventato più grande questo ha cominciato a cambiare. Anche al tempo in cui ero al liceo notavo che non potevo più andare al cinema a causa di tutte le persone che mangiavano i loro c***o di popcorn. Tutto quel rumore di masticazione mi faceva solo infuriare. Ora, non erano solo rumori della masticazione fatti dalla mia famiglia ad infastidirmi ma anche quando erano altri a masticare roba croccante.

aAl college e per gli ultimi 20 anni, le mie intolleranze sono cresciute includendo molte più cose e le mie reazioni a questi fattori sono più forti e più veloci. Sono stato sbalordito da questo peggioramento nel corso degli anni e penso che sia la cosa più strana. Evito i ristoranti, i cinema e non mi metterò mai in una situazione di gruppo come partecipare a un gioco, andare ad una conferenza o parlare in un gruppo. C’è sempre qualcuno che fa qualcosa che mi scatena. Ancora in cima all’elenco è il suono o anche la sola vista dello scoppio di un chewingum; non riesco nemmeno a sopportare di avere la TV accesa su una partita di baseball, perché molti dei giocatori masticano la gomma. Gli schiocchi, strappi sono rumori negativi ma il suono delle unghie tagliate è il peggiore.

misofonia-disagioMa ci sono anche altri suoni che mi innescano. Ce n’è uno per esempio che è bizzarro: mi fa arrabbiare quasi ogni movimento oscillatorio, ripetitivo che qualcuno fa. Cioè sono in un negozio di libri, di fronte ad una fila di libri e con la coda dell’occhio vedo qualcuno che è seduto su una sedia e fa rimbalzare la gamba su e giù. Lo odio. Oppure: sono nella mia macchina, a un semaforo, e le donne di fronte a me fanno passare ripetutamente la lunghezza dei capelli intorno al dito, più e più e più volte; non posso sopportarlo e sento il bisogno di guardare lontano. Il rumore e lo sferragliamento in generale mi fa sentire al limite estremo.
Mi fa sentire come se ci sia letteralmente un percorso nervoso nel mio cervello che sia bruciato e come se, in qualche modo, tutti questi stimoli trovino la loro strada su questo percorso bruciato che va dritto ai miei centri della rabbia.

Attraverso gli psichiatri, ho provato molti degli antidepressivi moderni e anche assunto il Depakote e il Neurontin. Nessuno di questi ha avuto un effetto sulle mie irritazioni. Uno psicologo ha cercato alcune risposte nelle tecniche di rilassamento apprese ed un altro (che era abbastanza bravo e col quale ho trascorso più anni) ha fatto la terapia più convenzionale e mentre sviluppavo molte opioni su di essa, non aveva effetti sulle irritazioni. Inutile dire che vivendo come me è facile che inizi la depressione. Ma almeno mi sembra che ci sia una ragione per la depressione; penso che se qualcuno ha vissuto in questo modo la depressione sia una conseguenza logica.

Questa è la mia storia in poche parole. Mi sentivo vicino alla fine della mia corda fino a quando un paio di settimane fa non ho “scoperto” che ci sono altre persone con problemi simili.
Sulla base della mia prima esperienza sulla ricerca di aiuto, ribadisco quanto sia importante trovare un professionista che sappia che cosa sta succedendo e come affrontare il problema. Altrimenti basta spendere un sacco di tempo a cercare di portarli al passo con ciò che si sa su questo fenomeno.
Devo dire che questo problema è così pervasivo in me, così istintivo e la rabbia così travolgente e primordiale che a volte che è difficile immaginare che ci possa essere una soluzione per esso.

NB: Il materiale qui pubblicato è già di dominio pubblico o si trova su Misofonia UK. Tutte le informazioni sono state date da persone reali, anche se riportate in forma anonima.

Se vi interessa leggere anche altre testimonianze allora cliccate qui.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia UK

FONTI DELLE IMMAGINI:
LeggieVai, Francesco Ferzini, Loner Wolf

di Monia De Tommaso