“Quell’orologio!”

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Chiunque voglia raccontare la propria esperienza (anche in anonimato) può contattarci. La vostra testimonianza è importante!

Sono così felice di leggere delle notizie su quest’argomento! Pensavo di essere pazzo. Mia moglie pensa che io lo sia, così come molti dei miei amici. Tutta la mia vita l’ho passata concentrato su suoni che mi disturbano molto. La gomma da masticare al lavoro è stata la peggiore. Non riesco a concentrarmi sul mio lavoro. Ho giusto trovato me stesso in attesa del successivo scoppio di una gomma.

Mia moglie ha ricevuto un regalo di laurea dai suoi genitori, un orologio a pendolo oscillante.

Ci siamo sposati a 35. Appese l’orologio nella sala da pranzo. Sentivo i ticchettii dell’orologio…. ogni singolo ticchettio. Ho scoperto che, mentre guardo la TV, perdo presto interesse per il programma, perché mi perdo qualcosa della conversazione o il dialogo. Perché? Ero concentrato sul ticchettio dell’orologio. In realtà, nella mia mente vorrei cercare di trovare un difetto nel ticchettio dell’orologio contando i secondi tra ogni tick per vedere se l’orologio va fuoritempo.

Tick (mille e uno, 1002), tac (mille e uno, 1002), cercando di vedere se lo spazio di tempo tra ogni tick è stato lo stesso, dimenticando quello che stavo guardando e sentendo in TV. Accade lo stesso con la lettura di un libro. Ho scoperto che, invece di concentrarmi sul libro, leggo pagine senza sapere quello che sto leggendo costringendomi ad iniziare le pagine daccapo. Pensavo di essere un pazzo. Ho cercato di ficcare del cotone sul retro dell’orologio, perchè non ticchettasse così forte. Non ha funzionato, così abbiamo dovuto fermare l’orologio e utilizzarlo per un ornamento della parete. Mi sentivo così male per mia moglie. Amava quell’orologio. Vorrei provare a farlo ripartire di nuovo, ma non mi farà diventerà meglio.

Potrei andare avanti e avanti con altri suoni, ma questo è stato il mio più fastidioso.

Dennis, Pittsburgh PA

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
MisophoniaUK

FONTE DELL’IMMAGINE:
la rete

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di Monia De Tommaso

 

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La misofonia e la panoramica delle emozioni

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CAPITOLO 11: Panoramica delle emozioni – Introduzione

La rabbia … aumenta le tendenze a trascurare l’alleviamento dei dettagli prima di attribuire la colpa, di percepire il comportamento ambiguo come ostile, di scontare il ruolo dei fattori incontrollabili nell’attribuzione della causalità, e di punire gli altri per i loro errori.

La “rabbia per il suono” è tutto ciò che riguarda le emozioni, il loro impatto sulla vita quotidiana, e il loro effetto a lungo termine su se stessi nelle relazione con altre persone. Essa alimenta rapidamente la rabbia e il furore, e pone le basi per lo sviluppo di sentimenti per tutta la vita di impotenza, vulnerabilità, e necessità di un spazio personale espanso.

C’è un disgusto emotivo che accompagna i pensieri sulla nascita dell’innesco. L’ansia aumenta nell’atto di esplorare, evitare, e la fuga. Vi è uno sconvolgimento generale: chi soffre di questa sensibilità si preoccupa di “essere pazzo” e sono irritabile che le loro vite non sono né normale né felice.

Le emozioni hanno un valore evolutivo; possono servire a proteggere noi stessi dal male. È stato teorizzato che le sensazioni emotive costituiscono la principale componente motivazionale delle operazioni mentali, come il processo decisionale e il comportamento manifesto. Radicata nell’evoluzione e nella biologia, un’emozione di base come la rabbia aiuta a motivare le azioni rapide e spesso automatiche “che sono fondamentali per le risposte adattative alle sfide immediate alla sopravvivenza o del benessere”.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Sound-Rage: A Primer of the Neurobiology and Psychology of a Little Known Anger Disorder

FONTE DELL’IMMAGINE:
la rete

di Monia De Tommaso

I circuiti del cervello e la mancanza di consapevolezza

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CAPITOLO 8: I circuiti del cervello e i fattori di innesco – I circuiti del cervello e la mancanza di consapevolezza

A volte sembra come se il suono di innesco appaia dal nulla. Ad esempio come quando ci si siede su un autobus a leggere una rivista e si diventa consapevoli dello scoppiettio generato da un masticatore di chewing gum. Quasi d’istinto, il proprio corpo diventa agitato. Come ha fatto il processo cerebrale a reagire così a qualcosa che è stata a malapena riconosciuta? Immaginate di avere paura dei gatti.

Immagine di camminare in una stanza e c’è un gatto che dorme sotto il tavolo. I vostri occhi osservano la stanza, e anche se non notate consapevolmente che c’è un gatto sul pavimento, il cervello è avvisato. Si dispone di un’immediata risposta fisiologica, anche se non riuscite a spiegarvi consapevolmente il perché.

Una possibile spiegazione è che una volta sensibilizzato, il cervello memorizza le informazioni e reagisce da solo, cioè, circuiti sottocorticali possono provocare reazioni anche quando gli stimoli non sono consapevolmente percepiti.

Con la risonanza magnetica funzionale immagini (fMRI), è stata studiata l’attivazione cerebrale precedente all’esplicita consapevolezza di uno stimolo sociale emotivamente saliente. Utilizzando una rappresentazione visiva di volti e case come stimoli, le ricerche hanno dimostrato l’attivazione neurale nell’amigdala, pulvinar, insulare, e l’inizio corteccia visiva, anche quando gli stimoli visivi sono stati soppressi dalla vista. I ricercatori hanno suggerito che la consapevolezza non è necessaria affinchè le informazioni raggiungano l’ordine superiore delle aree cognitive-corticali nella lettura oggetti carichi di emozioni.

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FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Sound-Rage: A Primer of the Neurobiology and Psychology of a Little Known Anger Disorder

FONTE DELL’IMMAGINE:
Liladi

di Monia De Tommaso