Misofonia: qual è la diagnosi?

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In questo articolo concludiamo la traduzione del CAPITOLO 5 del libro della dott.ssa Krauthamer sulla misofonia. Qui la dottoressa, dopo diverse ipotesi che vedrebbero associarsi alla sensibilità ai suoni diversi altri disturbi, trae le sue conclusioni.
È ovvio che l’attuale letteratura psichiatrica non ha una sindrome nota in cui potrebbe collocarsi la misofonia. Attualmente è da considerarsi come una malattia orfana, non reclamata dalle comunità mediche e psicologiche. I farmaci che sono strumenti efficaci nel menu di strategie di difesa per i disturbi d’ansia noti non sono palliativi (lenire i sintomi di un disturbo senza influenzare una cura) con questo disturbo. Risposte anti-ansia potrebbero aiutare a ridurre lo stress in generale. Hanno un impatto sulla risposta fisiologica ed emotiva immediata agli stimoli, tuttavia, l’impatto globale del fattore scatenante non diminuisce. Non vi è alcuna riduzione dimostrata nei diversi tipi di fattori scatenanti. Essi non alterano l’effetto di ipervigilanza subordinato. Sulla base di testimonianze, la terapia di esposizione che ha applicazione pratica con le fobie in realtà aggrava i sintomi.
Resta tuttavia un fatto fondamentale: questo disturbo può rappresentare un intero nuovo paradigma di disturbo mentale.

Per leggere gli altri capitoli del libro della dott.ssa Krauthamer clicca qui.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Sound-Rage: A Primer of the Neurobiology and Psychology of a Little Known Anger Disorder

FONTE DELL’IMMAGINE:
Freepik

di Monia De Tommaso

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