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La misofonia è un disturbo che sicuramente fa soffrire molto tutti coloro che ne soffrono. Oggi vogliamo riportare la testimonianza della sorella di un misofonico, affinchè si possa analizzare questo sindrome anche da un altro punto di vista, quello di chi è vicino a chi ne soffre.
“Mio fratello sta vivendo dolore e agonia da molto tempo, credo da più di 10 anni. Aveva circa 13 anni, forse prima, quando ha iniziato a criticarci per il nostro respiro. Non potevo fare un respiro senza ricevere occhiatacce da lui, e ricordo di aver pensato: “Cosa ?? STO SOLO RESPIRANDO!”. Ero arrabbiata con lui per essere stato così furioso con me. Cosa avrei dovuto fare? Smettere di respirare? Non riuscivo a respirare senza sentire crescere la rabbia dentro di me a causa della sua reazione al mio respiro.
Mi raggelava col suo sguardo come se avessi commesso qualche crimine inaudito, e per il quale dovevo essere punita. Nel tempo, lo stesso è accaduto con i miei genitori, in particolare con nostra mamma, se facevamo qualche rumore che non gli piaceva. Stava peggiorando e risentiti ce l’avevamo tutti con lui.
Ben presto, mio fratello ha iniziato a diventare violento e, ad un certo punto, durante la sua prima adolescenza, sono abbastanza sicura che spingeva mia madre lontano di modo da poter correre in camera sua. Stava diventando violento e nessuno di noi ne capiva il motivo. Ha iniziato a mangiare da solo perchè rendeva a tutti la vita più facile.
Adesso ha venti anni e, poichè tutti noi stiamo imparando di più su questa condizione, ci comportiamo come meglio possiamo e gli permettiamo di consumare il suo cibo prima di noi, gli facciamo lasciare la camera prima di iniziare a mangiare, ecc. Ci sta lavorando su, so che lui soffre, e spesso ci dice quando lo irritiamo! Di solito lo fa con uno sguardo brutto o battendo i piedi per terra, ma a volte urla.
Dei parenti non capiscono e lo hanno stressato in modo inutile, come ad esempio costringendolo a mangiare con loro. Da allora è stato un dramma familiare. La mia famiglia cammina immediatamente in punta di piedi quando lui è in giro, pianifichiamo i nostri spuntini e pasti, senza la libertà di goderceli e con il timore delle sue ritorsioni. Non sembra un grosso problema (pianificare i pasti e gli spuntini), ma è sorprendentemente. Ogni volta che voglio qualcosa da mangiare, devo verificare dove si trova e se è o non è sicuro.
A volte, quando non è in giro, ci troviamo a consumare furtivamente degli spuntini il più presto possibile; e ciò non va bene per una famiglia che ha legami emotivi con il cibo. Immaginate … una sensazione di ansia e oppressione, e in questo stato girare intorno al cibo; poi sapere di avere un membro della famiglia che dà di matto quando si mangia … e voler mangiare. A volte è un incubo! Mio fratello sarà anche distante da noi quando vogliamo mangiare, però a me fa male saperlo lontanto da noi, nascosto, mentre noi facciamo qualcosa di così naturale. Si perde l’aspetto sociale del pasto.
Ho sentito quello che i malati di misofonia stanno vivendo e mi sento male per questo. Deve essere una cosa orribile da affrontare ogni giorno e avere poco scampo ad eccezione dell’isolamento. Ora che conosco meglio questo disturbo, capisco molto meglio mio fratello, ma ancora non riesco a mandar giù tutte le cose offensive che ha detto e fatto nel corso degli anni. Abbiamo avuto un rapporto piuttosto orribile che solo di recente ha cominciato a migliorare.
Con la comprensione e la conoscenza, noi, come una famiglia (perché questo non è un problema individuale) stiamo cercando di far fronte a questo problema e di trascorrere del tempo insieme nel modo più costruttivo possibile. È dura. Ma, poichè abbiamo sviluppato strategie di difesa con le quali tutti possiamo vivere, ce la faremo. Sono contenta di vedere che non siamo soli”.
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FONTI DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia UK
FONTI DELLE IMMAGINI:
RinascitaSociale, intoscana.it