Tecnica di Ripristico Psicosomatico

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Durante le nostre ricerche ci siamo imbattuti in una testimonianza del dott. Sessions, l’inventore della Tecnica di Ripristico Psicosomatico (PRT – Psychosomatic Remediation Technique) e lasceremo che sia lui a spiegarvi cosa sia e gli aggiornamenti sul suo uso durante le terapie.

“Ciao, io sono il dottor Scott Sessions, un chiropratico abilitato in California e Wyoming. Sono cresciuto in una casa dove la chiropratica non è mai stata utilizzata. Non sapevo nulla di questa professione ad eccezione di una voce nella mia testa che mi diceva che era praticata da falsi dottori. Quando ero al college, la mia intenzione era invece quella di entrare nella scuola dentistica. A quel tempo lavoravo di notte in una fabbrica di acciaio e dopo aver subìto un grave infortunio fui inviato da un chiropratico. Ricordo di aver pensato: Perché non mi prendono in ospedale?. Ciò che è accaduto ha cambiato il corso della mia vita per sempre. Ho visto veri e propri “miracoli” che si sono verificati nel corso della mia cura. Scoprii quello che mi ero perso ed ora volevo essere parte di tale professione grazie alla quale ripristinare la salute non era solo il fondamentale punto finale, ma era la norma. Con la mia nuova consapevolezza, secondo la quale la salute non proviene da una pillola, ho abbracciato la professione della chiropratica con tutto il cuore. La mia sete di migliorare continuamente le mie capacità nelle arti curative mi ha portato in molte direzioni. Continuo a leggere, studiare, partecipare a lezioni e seminari, e sperimentare.
Ho imparato dai migliori e dai peggiori. Un tale percorso mi ha portato la conoscenza necessaria per eliminare le allergie e l’asma e così iniziai la mia collaborazione professionale con Tom Dozier.

misofonia-testimonianzaTom venne nel mio ufficio con una grave allergia ai crostacei, in particolare gamberi. La sua capacità di consumare questa prelibatezza senza la necessità di un EpiPen (autoiniettore di epinefrina) è stupefacente! Gli chiesi di raccontarmi più volte ciò che gli era accaduto. Poco dopo, sono stato informato che aveva lasciato una carriera di successo nel settore informatico di perseguire uno studio in scienze del comportamento. Mentre trovavo sorprendente questo drastico cambiamento, divenni ben presto il suo allievo imparando a come ripensare a come mi comporto in casa mia. Ciò che ho imparato sulle competenze genitoriali dai suoi insegnamenti (ho fatto il suo corso tre volte!) non solo è stato preziosamente efficace, ma impagabile. Le nostre strade si sono incrociate di nuovo quasi sette anni dopo, quando improvvisamente ho ricevuto una sua chiamata. Lui stava studiando intensamente la misofonia e si chiedeva se io consocessi qualche modo per fermare la risposta misofonica (che egli pensava fosse un riflesso).

Sapevo che non potevo fermare il riflesso misofonico dopo l’innesco, ma sapevo di poter fare qualcosa per impedirlo. Ho incontrato Tom e trattato due dei suoi clienti misofonici. Tom li ha controllati dopo il trattamento e ha notato alcuni cambiamenti immediati. Il giorno dopo, quando li ha ricontrollati, la misofonia sembrava essere inesistente. Dopo due settimane, ho ricevuto una chiamata da Tom che mi ha aggiornato del fatto che gli effetti della misofonia erano ancora assenti! Sapevamo che stavamo lavorando su qualcosa di grande, e questo è stato emozionante!

misofonia-trattamento-ripristino-psicosomaticoCos’è la PRT? PRT è l’acronimo di Tecnica di Ripristino Psicosomatico.
“Psicosomatico” riguarda sia la mente che il corpo, facendo riferimento in particolare al disturbo fisico influenzato o causato da problemi emotivi.
“Ripristino” è la rigenerazione dell’omeostasi per consentire la corretta funzione fisiologica, necessaria per mantenere la stabilità interna.
“Tecnica” è la possibilità di applicare procedure o metodi tali da influenzare il risultato desiderato.
In breve, la PRT non tratta le emozioni o disturbi psicologici, ma piuttosto è l’applicazione di conoscenze specifiche per intervenire e riparare le vie neurologiche aberranti che causano la malattia fisiologica. Il risultato di questa tecnica è una risposta fisiologica funzionante agli stimoli. Essa non cura o guarisce il paziente, ma permette al corpo di fare ciò che non stava facendo prima: riparare se stesso naturalmente e rapidamente. Pensate alla PRT come un punto di ripristino del computer, per ripristinare il sistema operativo di nuovo ad un periodo in cui funzionava correttamente.

Come è possibile che un certo suono o azione possa scatenare un’empia guerra di emozioni? Questa è la domanda di tutte le domande quando si cerca di capire la misofonia. Una volta che il problema è capito, la PRT ha perfettamente senso. La medicina occidentale ci dice che il cervello comunica al corpo attraverso il sistema nervoso; la medicina orientale, tuttavia, fa riferimento anche al Sistema Orbitale dei Meridiani come una parte di tale comunicazione.
Quella dei Meridiani può sembrare una scienza evasiva in quanto non possono essere visti, il che rende difficile per la medicina occidentale accettarli. Se qualcuno vi chiedesse di vedere i fili del vostro telefono cellulare che si collegano al cellulare di qualcun altro, potreste pensare che costui è ignorante o pazzo. Sono ormai lontani i giorni in cui un telefono cellulare era collegato a un altro per mezzo di fili.
Non possiamo comprendere appieno come un segnale cellulare arriva al punto in cui si vuole che arrivi ma sappiamo che lo fa funzionare così come è spiegato nella teoria, e ci permette di parlare con chi abbiamo scelto di chiamare. Nel corpo, i messaggi viaggiano lungo le vie nervose: le cellule neuronali secernono neuropeptidi, che sono molecole proteiche che influenzano l’attività del cervello in determinati modi. Anche i meridiani trasportano le informazioni da un punto ad un altro. È interessante notare che qualcosa di molto specifico per i canali meridiani sono la trasmissione di contenuto emotivo, come la rabbia, la paura, il risentimento, e problemi di autostima.pavlov-e-misofonia
Il grande fisiologo russo Ivan Pavlov ha aperto la strada alla scoperta del riflesso condizionato. Inizialmente una campana non poteva far salivare i cani di Pavlov, ma da quando una campana fu fatta suonare poco prima che il cibo fosse presentato, i suoi cani cominciarono a salivare non appena sentivano il campanello. Un’associazione può essere appresa e causare il rilascio di neuropeptidi per produrre reazioni ormonali. Un’associazione può anche scatenare reazioni emotive attraverso i meridiani. Molto è stato scritto sulle reazioni fisiologiche e la memoria; il corpo replica la sensazione fisiologica vissuta durante un evento verificatosi al sol pensiero dell’evento stesso. Hassan e Ward (1991) hanno dimostrato che la memoria produce i cambiamenti somatici e viscerali che si sono verificati nella situazione stressante originale. Con la PRT, scopriamo attraverso la diagnosi del polso quale meridiano o meridiani sono stati colpiti con la condizione. Abbiamo poi individuato la risposta emotiva, e siamo risaliti all’incidente di stress emotivo originale che in primo luogo ha causato il disturbo. Attraverso regolazioni specifiche cancelliamo la risposta del corpo associata alla memoria con la risposta fisiologica. Questa rimozione è, come accennato in precedenza, come il punto di ripristino del computer. La fisiologia ora può prendere la via “normale” per gli stimoli e si dovrebbe ora rispondere agli stimoli come fanno tutti.

La reazione cambia da paziente a paziente: un paziente può sperimentare la risoluzione immediata del problema, mentre un altro può richiedere fino a 24 ore per risolverlo. In entrambi i casi, i risultati sono notevoli e intensi. La PRT si sta dimostrando efficace nel permettere al corpo di tornare al suo normale stato di funzionamento e non sono ancora noti effetti collaterali negativi.
Per il trattamento della misofonia, stiamo ancora indagando la permanenza dell’effetto del trattamento e cercando di determinare perché alcuni rispondono al trattamento mentre altri no”.

Vi invitiamo ora a leggere le informazioni che seguiranno in questo articolo per un aggiornamento corrente su individui trattati con questa tecnica.
È stato scoperto che il miglioramento raggiunto con la PRT diminuisce con il tempo per la maggior parte dei pazienti perciò il dott. Sessions e il dott. Dozier si stanno concentrando sul miglioramento del trattamento piuttosto che sulla sua promozione. Inoltre si stanno adoperando per capire perché i benefici di questa cura sono temporanei in alcuni, permanenti in altri, e ciò che provoca questa differenza.

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Come abbiamo riportato, il dott. Scott Sessions ha sviluppato la PRT e per anni ha utilizzato gli elementi di questo trattamento per affrontare problemi emotivi (e altri problemi di salute), ma fino a poco tempo fa non è mai stata usata per trattare la misofonia. Nel mese di ottobre del 2013, Tom Dozier lo ha invitato ad aiutarlo per studiare il trattamento per la misofonia. Il 21 ottobre, il dottor Sessions ha applicato il suo metodo PRT a 2 di membri della famiglia di Tom. Gli individui hanno subito superato i fattori scatenanti, fermandoli completamente. Inoltre, l’adulto trattato ha riportato un forte calo del suo livello complessivo di stress / ansia.

Il trattamento si basa sui principi dell’agopuntura (ma senza aghi). Nello specifico, il dott. Sessions utilizza sui punti meridiani (i punti studiati nell’agopuntura) la pressione e la luce, piuttosto che gli aghi.
Fino al 16/4/14 sono state trattate 38 persone e i risultati riportati sul sito sono i seguenti:

– 8 hanno sperimentato un miglioramento del 90-100% (eliminazione dei fattori di innesco);
– 8 hanno avuto un miglioramento medio-buono (50-80%);
– 1 ha avuto un miglioramento minore o moderato;
– 16 non hanno avuto effetto dal trattamento.

Tuttavia, con la maggior parte di questi individui, gli effetti positivi sono diminuiti nel tempo. Di quelli trattati, solo 3 hanno attualmente una completa eliminazione della misofonia. Ci sono 6-10 individui che sono attualmente seguiti per vedere se i guadagni derivanti dal trattamento saranno ripetuti e mantenuti.

Una testimonianza del 6/4/14

“Mia figlia è venuta a visitarmi la settimana scorsa. Ha riferito che 10 giorni prima aveva il raffreddore, era stressata per via della famiglia e per altre questioni, stanca, ed era a cena (anche abbastanza affamata). Lei ha avuto un unico, forte innesco per il suono generato dalla masticazione del figlio e che la prese totalmente di sorpresa. Quattro giorni dopo, ha avuto un innesco più piccolo allo stesso suono e generato dalla stessa persona. Da allora lei non è stata più attivata da lui (ma non si è più intenzionalmente esposta ai suoni generati durante i pasti).
Sono passati sei mesi da quando ha avuto l’unico trattamento dal dott. Sessions”.

Aggiornamento del 16/7/14

“Lei non ha avuto più inneschi e così ne è libera”.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia Treatment

FONTI DELLE IMMAGINI:
GOPI GILL, Misofonia.com, Storiadellamodafemminile

di Monia De Tommaso

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Che differenza fa un suono!

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Margaret è una donna felice, con una buona carriera, un matrimonio felice e un bambino delizioso. C’è solo un problema … Margaret ha la misofonia con forte sensibilità a pochi, specifici suoni.
Si è lavorato sul suo peggiore suono scatenante, il respiro del marito (che aveva l’abitudine di annusare).
Attraverso il suo iPhone ha usato l’applicazione Trigger Tamer per la misofonia del dottor Dozier. Dopo aver avviato il trattamento, si è incontrata col dottore per 30 minuti ogni poche settimane. Il suo cervello lucertola lentamente è cambiato. Le è stato chiesto di dare il suo punto di vista sui suoni scatenanti e di perdonare la persona e le offese originariamente associate a quel suono.
Il perdono è un’esperienza di vita veramente potente e positiva. Esso non solo permette ad una persona di passare oltre il problema ma si può dire che perdonare gli altri in realtà porta grande libertà alla persona che sta perdonando.
A seguito del lavoro fatto con il Trigger Tamer (e qui stiamo parlando di un altro successo), il marito di Margaret ha anche preso più sul serio la sua misofonia. Si è reso conto che non era solo nella sua testa; diventato piú premusoro ha incominciato a fare più attenzione ai suoni che produceva.
Dopo 10 settimane di utilizzo dell’applicazione, il punteggio MAQ di Margaret è calato da 52 (grave) a 14 (lieve) e ha dichiarato che i suoni scatenanti non sono stati più costantemente nella sua mente come prima di iniziare la terapia.
Inoltre, la gravità della sua reazione al suono scatenante (lo sniffare del marito) è scesa dal livello 8-9 al 2-3. Lei non è “guarita” dalla sua misofonia. Il Trigger Tamer non “cura” la misofonia, ma riduce la reazione di suoni scatenanti specifici, in modo che non siano più un grosso problema. A volte notava il suono scatenante, non poteva ignorarlo, tuttavia ha imparato a non reagire con emozioni negative (rabbia, odio, ecc). Questa esperienza le ha fatto capire che invece che essere associato a un evento distruttivo, una volta compresa l’origine, quel suono poteva molto spesso essere ignorato.

Se vi interessa leggere anche altre testimonianze allora cliccate qui.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
MisofoniaTreatment

FONTE DELLE IMMAGINI:
DettoTraNoi

di Monia De Tommaso

Il cane di Pavlov e la misofonia

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Oggi vi parleremo di un grande scienziato: Ivan Petrovič Pavlov (1849-1936). Dopo aver studiato l’ipnosi all’Università di Breslavia da Rudolf Heidenhain (1834-1897), uno dei maggiori fisiologi e ipnotisti dell’epoca, Pavlov si interessò ai comportamenti automatici, particolarmente evidenti e verificabili nello stato di trance. Successivamente sviluppò delle ricerche sulla fisiologia dei processi digestivi e su come questi si attivino a partire dalla salivazione, specie nei cani. È così che creò l’icona (“cane di Pavlov”) più classica della Nuova Psicologia Scientifica fondata sul meccanismo del condizionamento, uno dei pochi principi psicologici pienamente dimostrati sul piano sperimentale.

Questa tecnica si basa sul presupposto per cui se associamo uno stimolo condizionato (a nostra discrezione, può essere un suono, un’immagine) allo stimolo incodizionato (il cibo) un numero sufficiente di volte, il cane tenderà ad associare i due stimoli, e ad attribuire loro lo stesso significato. Dunque, se il cane associa il cibo a un certo stimolo condizionato, lo stimolo condizionato assumerà lo stesso significato del cibo, dunque produrrà lo stesso tipo di risposta, ovvero la salivazione. In questo esperimento Pavlov seguiva uno schema tipico:

1. un cane affamato (precondizione)
2. sente suonare un campanello (stimolo neutro) cui rimane indifferente;
3. poi gli viene presentato del cibo (odore appetitoso: stimolo incondizionato naturale) per cui automaticamente saliva.
4. Dopo alcune ripetizioni della sequenza campanello-cibo, il cane sente la campana, che ormai è diventata uno stimolo attivo (condizionato dall’associazione con il cibo) per cui automaticamente saliva (anche senza che il cibo compaia).

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In breve: lo stimolo indifferente (campana) diventa condizionato (produce salivazione) dopo che è stato associato mentalmente al cibo (stimolo incondizionato) in virtù del rinforzo (il cane affamato riceve del cibo).

Interessante è che una volta che il riflesso condizionato si è radicato, questo può agire a sua volta da rinforzo per un apprendimento condizionato ulteriore (di secondo livello).
Una volta che il riflesso condizionato è instaurato, si può avere:

• generalizzazione dello stimolo: rinforzando vari stimoli simili
• discriminazione dello stimolo: rinforzando solo alcuni stimoli tra quelli simili

Dunque, facendo il punto della situazione: l’esperimento classico di Pavlov si propone di dimostrare il riflesso condizionato secondo il quale con uno stimolo naturale si è in grado di provocare il verificarsi di un determinato evento (risposta). Gli organismi (animali ed umani) imparano ad associare uno stimolo con un altro. Centrali per il condizionamento classico sono i riflessi, ovvero risposte non apprese e non controllabili. Pavlov dimostrò che associando per un certo numero di volte la presentazione di carne ad un cane con un suono di campanello, alla fine il solo suono del campanello determina la salivazione nel cane.

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Perché in diversi studi sulla misofonia, si associa a questa sindrome la scoperta di Pavlov?

Il condizionamento classico è un processo di apprendimento automatico, basato su associazioni psicologiche inconsce. Il riflesso condizionato è passivo e non richiede collaborazione da parte del soggetto. Questo procedimento somiglia molto a quello che accade ad un misofonico. In un dato periodo della propria vita, il soggetto, per via di un apprendimento automatico e passivo, fa associazioni psicologiche: ad uno stimolo (sonoro o visivo) accosta un evento spiacevole. In base a questo non solo il soggetto avrà una reazione (riflesso) incondizionato di tipo nervoso ma questa potrebbe diventare a sua volta un rinforzo per un apprendimento condizionato di secondo livello. In questo modo la misofonia si espande.

Secondo degli studi, nell’uomo, il condizionamento classico può riguardare l’apprendimento di risposte emotive specifiche ad esempio la rabbia, paura o addirittura lo sviluppo di fobie.
Non si apprende la paura (risposta emozionale incondizionata provocata da stimoli pericolosi, spiacevoli o dolorosi) in sé, ma si può apprendere la paura nei confronti di stimoli specifici.
Quando c’è una paura irrazionale, non controllabile e soprattutto non utile per la salvaguardia della persona si può parlare di fobia.

Che è cosa accaduto ad un misofonico? Provando a dare delle risposte a questa domanda, abbiamo pensato che potrebbe essere venuto a contatto con avvenimenti o stimoli spiacevoli e la paura di riviverli ha generato le risposte di innesco.

misofonia-condizionamentoJohn Watson, principale esponente del comportamentismo, applicò a livello sperimentale alcuni principi del condizionamento per studiare la terapia per le paure e le fobie.
Un esempio è il caso del “piccolo Albert”, bambino di 11 mesi che fu indotto a sviluppare una fobia di una piccola cavia bianca. La cavia bianca, stimolo condizionato, non produce in natura alcuna paura. Per produrre paura, essa era stata associata a un forte rumore (stimolo incondizionato); il forte rumore, infatti, produce in tutti noi uno stato di forte allerta, ed è naturalmente associato al pericolo.
Questo esperimento comportamentista prevedeva che associando i due stimoli, cavia bianca e rumore improvviso, si potesse produrre ad una forte fobia. E questo è ciò che si verificò: dopo alcune esposizioni, il piccolo Albert aveva sviluppato una fobia.

La domanda che ci poniamo dunque è: la misofonia è la reazione ad una fobia?

Nonostante sembri non esserci una via di uscita, secondo alcuni studi, così come è possibile apprendere una fobia, è possibile disimparare ad avere una fobia e liberarsi da questo problema. Circa trenta anni dopo, Wolpe, richiamandosi proprio a Watson, sviluppò la tecnica di Desensibilizzazione Sistematica.
Questa tecnica prevede l’associazione tra lo stimolo ansiogeno (nel caso di Albert, della cavia bianca) ed un altro stimolo incondizionato: il rilassamento muscolare. Dopo una serie di esposizioni, la persona contrasta lo stimolo fobico associando ad esso il rilassamento. Se questo è vero allora tutto ciò accrediterebbe maggiormente la validità del PMR e della NRT tra i trattamenti validi per la cura della misofonia.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
PERUSSIA.IT, IGOR VITALE, Wikipedia

FONTI DELLE IMMAGINI:
Wikipedia, SAPERE.IT, Massey

di Monia De Tommaso

Spiegare la misofonia agli altri

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Coloro che non hanno la misofonia non la capiscono. Semplicemente “non ce l’hanno”. Una ragione di questa incomprensione è il modo in cui descriviamo la misofonia. Un bambino potrebbe dire: “Non mi piace quel suono”, e il genitore potrebbe rispondergli: “Hai bisogno di abituartici.” Il genitore non capisce. Vediamo dunque come il dott. Dozier suggerisce come spiegare la misofonia agli altri. Buona visione.

FONTE DELL’INFORMAZIONE:
Misophoniatreatment

FONTE DELL’IMMAGINE:
Associazionel’Ancora

di Monia De Tommaso

Diventare immuni dai rumori con i precetti di Matsumoto [II parte]

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Come abbiamo visto nella prima parte di questo articolo, Keisuke Matsumoto, un monaco buddista che ha pubblicato un libro dal titolo Manuale di un monaco buddhista per liberarsi dai rumori del mondo: 37 esercizi per ottenere la tranquillità dell’anima, ha attirato la nostra attenzione perchè suggerisce dei consigli per isolarsi dai rumori, secondo noi, utili per i misofonici.
Nell’articolo precedente abbiamo riportato quelli per ritrovare la tranquillità dell’anima e calmare un’animo inquieto. Oggi proseguiamo con altri precetti concludendo questo argomento che riteniamo particolarmente importanti per i misofonici.

3. Come mantenersi distanti dal rumore in maniera efficace

Il primo passo per vincere il nemico è conoscerlo. Matsumoto precisa che se non siamo consapevoli di ciò che ci circonda non potremo mai controllare nulla. Sicuramente il passo successivo sarà il rimedio concreto, pratico, ma non potrà essere efficace senza l’autoconsapevolezza del problema. Dunque quali consigli dà ai lettori?

– Essere coscienti di essere costantemente accerchiati da ciò che potrebbe infastidirci;
– Paragonarsi agli altri per migliorare se stessi.

tranquillita4. Ottenere la forza di non venir disturbati

Gli esercizi che seguiranno non sono da sottovalutare perchè aiutano a allontanare la negatività da se stessi e quindi avere l’energia positiva necessaria per affrontare il problema che ci disturba.

– Alzarsi presto e iniziare la giornata in silenzio;
– Avere la soddisfazione di finire di fare una cosa prima di uscire. Secondo diversi studi, una delle caratteristiche che sembra accomunare la maggior parte dei misofonici è l’esigenza di avere tutto sotto controllo. Ebbene, molto probabilmente, alzarsi presto e organizzare con i propri tempi la propria vita prima di iniziare il tran tran quotidiano, potrebbe avere un effetto benefico sulle persone misofoniche.
– Cercare di mangiare cibi che danno serenità;
– Lamentarsi non porta buoni frutti, non risolve nulla e fa perdere tempo.

5. Vivere senza stress

Secondo Matsumoto, se oggigiorno molte persone soffrono di stress e depressione, vuol dire che queste hanno commesso degli errori di valutazione nel considerare cosa le rende veramente felici. Dunque la soluzione è vedere le cose facendo un passo indietro. Egli scrive:

Sarebbe già un grande passo avanti renderci conto che la strada che stiamo percorrendo non è quella giusta, che ci sta portando a un vicolo cieco e che dobbiamo cambiare rotta.

Per vivere in un mondo assurdo senza stress, un altro consiglio utile è quello di pensare positivamente. Infine l’ultimo precetto di Matsumoto che a noi è sembrato davvero interessante per i misofonici è il seguente: il monaco dice che non si può vivere in un modno senza legami così come non si può vivere in un mondo senza suoni. Nel mondo ci sarà sempre rumore, e se lo si rifiuta diventerà più forte e dissonante.

Con una domanda che pone lo stesso Matsumoto concludiamo questo articolo sulla serenità sperando che voi cari lettori possiate ritrovarla:

Se accogliamo più suoni diversi in quanto tali, essi si trasformeranno in un’armoniosa melodia. È all’interno di questa rete di relazioni che troveremo la tranquillità dell’anima. Perchè fuggire o isorlarsi? L’aiuto è proprio intorno a voi.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Manuale di un monaco buddhista per liberarsi dai rumori del mondo

FONTE DELLE IMMAGINI:
AFORISMI.meglio.it, FlashforDolomiti

di Monia De Tommaso

“Isolata perché non potevo sopportare il suono del respiro di mia figlia”

Cari lettori, non scoraggiatevi ma lottiamo per trovare una soluzione!
Chiunque voglia raccontare la propria esperienza (anche in anonimato) può contattarci. La vostra testimonianza è importante!

Sono una donna di 52 anni e ho soffro di misofonia da quando ne avevo 11. Ieri, ho scoperto di cosa si tratta. Non posso dirvi il sollievo di sapere che non sono sola, anche se, naturalmente, vorrei che nessuno avesse questa condizione.
Da bambina, mia mamma diventava molto arrabbiata se tossivo, tiravo su col naso o cercavo di addormentarmi durante il giorno. Mi è stato detto di non tossire! Credo che questo sia stato l’inizio della mia misofonia. I rapporti sono stati disastrosi, perché non riuscivo a dormire con nessuno a causa del suono della respirazione. Quando è nata mia figlia, sono stata isolata, perché non potevo essere in una stanza con lei, con il suono del suo respiro mentre dormiva. Ho trascorso gli ultimi 25 anni a credere che fossi pazza. Ho una depressione clinica e un disturbo d’ansia. Ho trascorso quasi tutti i giorni da sola nella mia stanza. Mia figlia ora ha 21 anni ed è un angelo. Lei capisce. Lottiamo a modo nostro e siamo molto vicine. Grazie a Dio.

Le cose che mi innescano sono: la masticazione, mangiarsi le unghie, il suono la TV nella stanza vicina, la musica, la respirazione. Ho anche acquisito un ulteriore innesco; ovvero se mia figlia si passa le mani tra i capelli, mi sento lo stesso irritata perché so che poi si metterà le unghie in bocca. Inoltre, non posso sopportare le cose che hanno a che fare con il rumore della luce lampeggiante sul forno e la piccola luce rossa che lampeggia e si spegne sul video. Ultimamente sono stata molto male per la depressione, perché non posso socializzare a causa di questo problema. Preferisco stare da sola piuttosto che sconvolgere la gente con la mia aggressività nei loro confronti. Almeno, ora so di cosa si tratta. Recentemente stavo facendo ricerche sull’ADHD, disturbi della personalità, ecc., in quanto sapevo che c’era qualcosa di diverso in me. In un certo senso la misofonia non è un bene perchè non vi è facile cura.

NB: Il materiale qui pubblicato è già di dominio pubblico o si trova su Misofonia UK. Tutte le informazioni sono state date da persone reali, anche se riportate in forma anonima.

Se vi interessa leggere anche altre testimonianze allora cliccate qui.

FONTI DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia UK

FONTI DELLE IMMAGINI:
PIANETA Donna

di Monia De Tommaso

Diventare immuni dai rumori con i precetti di Matsumoto [I parte]

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In articoli precedenti abbiamo descritto la tecnica del Rilassamento Muscolare Progressivo come una delle possibili soluzioni atte a ridurre i sintomi della misofonia. Sicuramente, imparare a gestire il proprio corpo diventa fondamentale per una sindrome che fa contrarre la muscolatura alla vicinanza del fattore di innesco.
In questo articolo invece vogliamo riportarvi dei suggerimenti per imparare ad essere immuni dai rumori scritti da Keisuke Matsumoto, un monaco buddista che ha pubblicato un libro dal titolo Manuale di un monaco buddhista per liberarsi dai rumori del mondo: 37 esercizi per ottenere la tranquillità dell’anima.
La nostra intenzione non è focalizzare la vostra attenzione sul Buddhismo, quanto sui precetti buddhisti da lui indicati davvero molto utili per imparare a liberarsi dai rumori del mondo. Queste sono le parole dello stesso Matsumoto nella prefazione:

Il fulcro di questo libro è il punto di vista di una persona comune sul rumore e sulle sofferenze che causa: è possibile superarle alla luce degli insegnamenti buddhisti e ottenere la tranquillità dell’anima? Cogliere l’essenza dei precetti buddhisti è vantaggioso anche per una persona che ha poca dimestichezza con tale tradizione di pensiero: in fondo, tutti possono avvicinarvisi.

Vi proponiamo adesso alcuni dei precetti che rileviamo particolarmente importanti e cerchiamo di analizzarli insieme:

1. Ritrovare la tranquillità dell’anima

Come osserva Matsumoto, la nostra tranquillità è minacciata non solo dai rumori esterni ma anche da quelli interni (quali la gelosia, rabbia, ecc) che sicuramente sconvolgono la nostra anima e i nostri nervi. Come sappiamo, uno dei sistemi per tenere sotto controllo i sintomi della misofonia è quello di avere corpo e mente rilassati per poter gestire al meglio le reazioni al fattore scatenante. Dunque quali sono le soluzioni proposte da Matsumoto?

Proprio perché viviamo in questa sorta di «regno del rumore» dobbiamo sforzarci di osservare noi stessi e ciò che ci circonda con calma e serenità: è importante rafforzare la percezione che abbiamo di noi stessi e del mondo. […] Se vogliamo estirpare all’origine il rumore che emerge dal nostro mondo interiore, dobbiamo prima di tutto individuarne le cause.

Inoltre se impariamo a restare calmi potremo anche imparare con più serenità ad accettare i suoni che ci infastidiscono e a ignorarli con più facilità. Come scrive il monaco Matsumoto: “si può ottenere il silenzio in qualsiasi luogo chiassoso: non è necessario fuggire”.

Vedere le cose per quelle che sono: che si tratti di rumori esterni o interni, non esistono luoghi completamente insonorizzati. […] Non possiamo comprendere e risolvere i problemi se osserviamo ciò che ci circonda con un filtro egoistico: siamo noi a creare i problemi. […] Se non siamo sereni e tranquilli percepiremo normali suoni come rumori, questo progressivamente aumenterà e ci allontanerà dalla verità delle cose.

Questo è uno dei motivi per cui tra le terapie proposte per trattare la misofonia ci sono quelle che rieducano il paziente ai suoni scatenanti, somministrandoglieli un poco per volta. Diversi studi hanno dimostrato come alla fonde di questa sindrome c’è un trauma e una cattiva associazione di un suono a qualcosa di spiacevole: effettivamente siamo noi a creare i problemi, anche se inconsciamente e la soluzione resta quella della consapevolezza, accettazione, e serenità con le quali affrontare il problema.

Respirare profondamente, calmarci e concentrarci per tornare ragionevoli. E osservare noi stessi in modo distaccato, come se fossimo un’altra persona.

Questo consiglio è utile in ogni momento della vita e per i misofonici soprattutto prima e dopo un innesco.

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2. Piccole tecniche per calmare un animo inquieto

Quali sono le tecniche che suggerisce il monaco per calmare un animo agitato? Vediamo insieme le più rilevanti:

– Ritagliarsi trenta minuti al giorno per stare in silenzio con se stessi;
– Provare a recarsi in luoghi che trasmettono tranquillità all’anima;
– Sforzarsi di fare qualche camminata;
– Avere il coraggio di lasciar perdere le cose che non ci servono veramente o che non sono veramente importanti;
– Cercare di capire perché il rumore ci dà fastidio.

I consigli dei quali Matsumoto fa dono possono sembrare banali ma riflettendo bene: quanto li rispettiamo davvero? Perchè sono così importanti questi consigli? Secondo Matsumoto non solo sono utili per portare nelle proprie case la tranquillità trovata nei luoghi in cui la si trova ma ciò che conta è che se l’anima è inquieta, anche il corpo ne soffre. Dunque non sottovalutiamo questi precetti perchè potrebbero aiutarci a riprendere il controllo della nostra mente e del nostro corpo.

FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Manuale di un monaco buddhista per liberarsi dai rumori del mondo

FONTE DELLE IMMAGINI:
Huffington Post, Misofonia.com

di Monia De Tommaso

“Aspettavo ansiosamente quel suono”

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Cari lettori, non scoraggiatevi ma lottiamo per trovare una soluzione!
Chiunque voglia raccontare la propria esperienza (anche in anonimato) può contattarci. La vostra testimonianza è importante!

“Mi ricordo la prima volta che dei suoni cominciarono a darmi fastidio. Avevo 10 anni e iniziai a notare una specie di “clic” che i miei genitori facevano con la mandibola quando sbadigliavano. Era preoccupante quell’inferno intorno a me e volevo solo rifuggirlo. Il fastidio è venuto dal nulla, si è attivato così come una luce di accende con un interruttore. Ogni volta che sbadigliavano, ero lì ad aspettare ansiosamente quel suono. E se non lo sentivo, provavo un enorme senso di sollievo.
Se invece lo sentivo allora si innescava la reazione di panico / rabbia. Ho cominciato a sentire un sempre più grande senso di terrore, e la necessità di allontanarmi dal suono ad ogni costo, immaginavo di usare la violenza se non avessi potuto farlo, ecc.

misofonia-conflitto-interioreScoprii presto che imitare il suono portava qualche sollievo, ma era meglio non sentirlo per prima, magari mettendo le dita nelle orecchie. A volte, non avrei voluto arrivare in tempo e provavo quella sensazione terribile. Nel corso del tempo, ho cominciato a essere innescata semplicemente sentendo lo sbadiglio stesso. Con mia madre, sono diventata iper-consapevole del suo respiro in generale; anche se era in un altro lato della stanza. Poi, i suoni alimentari hanno cominciato a darmi fastidio, in particolare quello causato dalla masticazione di cibi croccanti. Mia madre ci ha sempre nutriti bene, quindi abbiamo sempre avuto un sacco di insalata e frutta fresca durante i pasti, e questo era solo il purgatorio. Ho provato a sincronizzare la mia masticazione con quella di mia mamma, ma era impossibile farlo bene al 100% per tutto il tempo. E a volte mi rendevo conto che sapeva cosa stava succedendo, soprattutto quando la stavo imitando, e sembrava prevedibilmente offesa. A volte diventava tutto insopportabile e chiedevo alle persone di mangiare più in silenzio, che avrei finito solo con l’inimicarmeli e in ogni caso non c’era nulla di buono, o dicevo che avevo bisogno di andare al bagno e aspettavo lì fino a quando pensavo che avessero tutti finito.
Mai così spesso, un completo sconosciuto poteva innescarmi. Questo di solito avveniva dopo che ero appena stata innescata da membri della mia famiglia o quando ero particolarmente stanca.
A trent’anni di distanza ho ancora questa condizione. Il numero di persone che mi innescano particolarmente è rimasto basso, grazie a Dio, ma quando lo fanno, lo fanno ad oltranza. L’anno scorso per la prima volta, ho deciso di non passare il Natale con la famiglia, perché aiuto-misofonicisapevo che per me sarebbe stato l’inferno sulla terra. Mi sentivo molto triste, ma ho raggiunto un’età in cui io non sono disposta a mettermi nella posizione di provare quel tipo di angoscia mentale quando non c’è nulla che io possa fare. Si tratta di una strategia di difesa piuttosto rozza, ma necessaria.
Come tutti gli altri, ho pensato d’essere l’unica persona al mondo a sentirsi così. Non posso credere che ci sia voluto così tanto tempo per capire che è una condizione reale. Il fatto è che quando si sente qualcuno parlare delle proprie esperienze, basta sapere che abbiano la stessa cosa che hai tu. Possiamo essere diversi sui dettagli – i suoni scatenanti, i parenti che innescano,il numero dei fattori scatenanti, l’esatta natura della reazione, l’età di esordio, ecc. – ma l’esperienza di fondo è esattamente la stessa. Almeno posso dire che sono più sola. E questo aiuta molto “.

NB: Il materiale qui pubblicato è già di dominio pubblico o si trova su Misofonia UK. Tutte le informazioni sono state date da persone reali, anche se riportate in forma anonima.

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FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Misofonia UK

FONTE DELLE IMMAGINI:
misofonia.com

di Monia De Tommaso