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Mi sembra di ricordare di aver iniziato a notare il mio problema con i rumori legati all’alimentazione all’età di circa 9-10 anni. È cominciato con mio padre.
Mi sono ritrovata incapace di stare nella stessa stanza con lui quando stava mangiando, succhiando o masticando qualcosa. Non capivo il mio modo di reagire ai rumori, era strano o inusuale. Tutto quello che sapevo era che dovevo bloccare il suono che mi faceva venire voglia di piangere. Ad ogni schiocco delle sue labbra sentivo come una scossa di rabbia elettrica che mi attraversava.
Mi sono auto-diagnosticata nella seconda metà del 2009. Ero al lavoro. Un collega stava mangiando rumorosamente delle patatine. Sentendomi in difficoltà, digitai in modo casuale su Google qualcosa del tipo “odio per i suoni dell’alimentazione”. Mi sono imbattuta in un articolo sull’iperacusia – che tuttavia non sembrava adattarsi al modo in cui mi sentivo. Poi sulla stessa pagina mi sono imbattuta nella misofonia e mi sono rispecchiata al 100% in ogni racconto personale che ho trovato su internet riguardo questo disturbo. Mi sono sentita contenta di non essere la sola ad essere eccessivamente critica, e che c’erano tante altre persone che avevano provato le mie stesse sensazioni. Dal momento che ho scoperto una diagnosi per questo problema, è stato un po’ più facile da spiegare alla gente.
I cari intorno a me sono in grado di capire e di essere più sensibili a questo proposito. Il mio ragazzo è stato bravo ad affrontare la questione e per fortuna non è un mangiatore rumoroso! Quando siamo fuori e in una situazione in cui è difficile sfuggire a un rumore di attivazione, non ha mai fatto storie se uso i tappi (cosa che faccio spesso) o ascolto musica per non farlo entare. Anzi! Lui mi offre persino le proprie cuffie se dimentico le mie.
Sono ancora in grado di affrontare i rumori alimentari di mio padre e mi sembra di essere più sensibile ad altri rumori come il ticchettio delle penne a scatto, le condutture rumorose, il fruscio degli involucri dei dolci e delle patatine. Inoltre, un altro grande problema per me è ascoltare la musica di altre persone attraverso le loro cuffie o telefoni cellulari quando sono sui mezzi pubblici. Non vedo l’ora di incontrare altri con esperienze simili e di conoscere i loro metodi di trattamento giornaliero dei suoni scatenanti. Al momento, non sono sicura se affronterò il problema con eventuali specialisti o audiologi, poichè sono preoccupata di finire col pagare per un certo tipo di trattamento o di un servizio che non funziona e di sprecare tempo e denaro.
NB: Il materiale qui pubblicato è già di dominio pubblico o si trova su Misofonia UK. Tutte le informazioni sono state date da persone reali, anche se riportate in forma anonima.
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FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Misophonia UK
FONTE DELLE IMMAGINI:
CavalieridellaLuce, Storiadellamodafemminile